Dopo il boom alle amministrative col Prc i Ds sperano nel bis a livello nazionale
18, ha visto anche l'attacco della Quercia alla maggioranza e al governo sui temi dell'economia e della giustizia. Fassino ha confermato la propria soddisfazione per l'andamento delle amministrative, e ha sottolineato gli «elementi di forte unità programmatica e di scelta dei candidati che hanno permesso di allargare l'Ulivo. Ora abbiamo l'obbligo, come opposizione che vince nelle amministrazioni locali, di riuscire ad allargare questo modo di agire a livello nazionale». Sull'economia, il leader della Quercia ha detto che l'Italia rischia il declino e che ci vuole un confronto parlamentare tra maggioranza e opposizione su questi temi. Subito il coordinatore della segreteria, Vannino Chiti, ha chiarito che la richiesta di un confronto è «non per confondere ruoli e responsabilità: Governo e maggioranza - ha detto - in questi mesi e anche nei 15 giorni che separavano i ballottaggi, hanno continuato ad avanzare a testa bassa sul tema della giustizia». «Non si può paralizzare il Parlamento - ha continuato Chiti riferendo le parole di Fassino di fronte al direttivo - per risolvere problemi che riguardano solo il presidente del Consiglio e alcuni suoi amici. L'Italia ha bisogno di risposte credibili per affrontare i problemi di tutti i giorni: il carovita, la scuola, la sanità, lo sviluppo. Per questo diciamo che è necessario aprire un confronto, anche per prendere atto delle diversità o per verificare se ci sono convergenze sulle misure da adottare». Da FI, la reazione del capogruppo al Senato, Renato Schifani, secondo il quale «Fassino ogni tanto farebbe bene a fare meno demagogia, evitando di esternare platealmente su scenari che sono solo frutto della sua fantasia. Parlamento paralizzato per risolvere le questioni giudiziarie di qualcuno? Non è assolutamente vero. In due anni di legislatura - ha aggiunto - mai nessun Parlamento ha avuto una produzione legislativa così imponente». D. T.