Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

Bossi minaccia: Lega fuori dal governo Se le elezioni sono andate male la colpa è degli alleati. In Friuli FI ha complottato contro la Guerra

default_image

  • a
  • a
  • a

Intanto domani al consiglio dei ministri, dice il presidente leghista della commissione bilancio della Camera Giorgetti, quelli del Carroccio non andranno: saranno a Milano a fare il bilancio dell'attività di governo con Bossi. Si vedrà, dice Maroni, «se ci sono spazi per continuare l'esperienza nel governo perché le riforme vengano approvate». Forza Italia non sta lì a prendere gli schiaffi e mentre col coordinatore friulano Rosso respinge la tesi del tradimento, il portavoce Sandro Bondi sulla non partecipazione dei ministri leghisti alla riunione di governo di domani dice: «Non si può neppure parlare di rischi di crisi», poi sottolinea che ci vogliono più buon senso e toni più pacati. Così Bossi: «Bisogna fare le riforme, questo era il patto con Berlusconi. E io le riforme non le vedo camminare. Adesso o si trova la quadra o noi non staremo passivi, sennò rischiamo di restare lì a fare da copertura e questo non lo faremo mai». «Io sono ministro delle Riforme - aggiunge - e mi devono spiegare che senso ha il mio ministero se non si fanno le riforme. Mi devono spiegare perché An e i democristiani sono contro il nord. Mi devono spiegare l'offensiva contro Tremonti». Quanto ai risultati del Friuli, «Forza Italia locale, speriamo solo locale, ha organizzato - dice - la sconfitta di Alessandra Guerra». «Lo schema - afferma - è questo: prima propone il suo canidato, non concordato con la coalizione. Poi Berlusconi nomina il candidato della coalizione che si trova contro Forza Italia locale. Le polemiche che scatenano, naturalmente allontanano i voti degli elettori». Insomma, secondo Bossi, gli azzurri «nel Friuli sono arrivati a mettere fuori uno dei loro, tale Saro, per togliere parte dei voti di Forza Italia alla Guerra». D'ora in poi, annuncia, saranno difficili accordi amministrativi importanti con Forza Italia. E aggiunge: «Già in queste elezioni la Lega ha cominciato ad andare da sola e ha vinto». Infine avverte: «Per noi fare il ministro è un mezzo, per Fini e Buttiglione è il fine della loro azione politica. Ma se i loro progetti sono quelli di Roma padrona e del centralismo, dell'assistenzialismo e della lotta alla Rete Rai al Nord, non resterà che salutarci». Un attacco anche a Angela Buttiglione, sorella del leader dell'Udc: «È da allontanare da mansioni dirigenziali nella Rai. È contro il Nord. Insomma ha tutte le caratteristiche della sua famiglia». Roberto Rosso (FI) risponde che in Friuli la Guerra «ha visto il nostro partito e i nostri candidati sempre al suo fianco», che FI «ha aumentato i voti rispetto alle precedenti regionali» e che «mentre in Friuli la Guerra e Illy hanno pareggiato il risultato elettorale, a Trieste e nella Venezia Giulia i cittadini hanno plebiscitato il loro ex sindaco». Quanto al ministro Buttiglione, «tutti vogliono fare le riforme», dice, e consiglia al leader della Lega di «darsi una calmata».

Dai blog