Mastella: «Bisognava dimostrare di essere più uniti»

Ecco cosa ne pensa Clemente Mastella, leader dell'Udeur, che considera questa un'occasione persa perché «era necessario dimostrare di essere più uniti». Cosa ne pensa delle polemiche sulla proposta di candidatura per l'Ulivo di Sergio Cofferati alle elezioni amministrative di Bologna? «Si può discutere su una questione di questo tipo, ma la personalità di Cofferati è tale che, tenendo conto del suo ruolo e della vicenda che lo ha visto protagonista nei Ds, forse era necessario mettere a tacere con la museruola ogni polemica. In questo modo si sarebbe risolto ogni problema nei Ds, configurando una coalizione più unita, serena e combattiva. Non era necessario fare uno sgarbo ad una persona rappresentativa come Cofferati. L'ex leader della Cgil non sta concorrendo come candidato vicepremier del centrosinistra alle prossime elezioni politiche. Ritengo inopportune le polemiche intorno a questa candidatura». È rimasto sorpreso dall'atteggiamento attendista di Sdi e Margherita a Cofferati? «Sì, sono rimasto molto sorpreso. In queste circostanze è necessario approfondire la questione con Cofferati dicendo di sì, magari per poi spiegare le ragioni per cui non è necessario sbilanciarsi troppo a sinistra in una Bologna dove in centrodestra aveva vinto alle ultime elezioni amministrative. Ma era necessario dimostrare di essere più uniti. Noi che rappresentiamo l'area più moderata del centrosinistra dovevamo essere quelli più contrariati di questa candidatura, invece il nostro atteggiamento è diverso». Bertinotti avrebbe voluto appellarsi ai movimenti per la candidatura di Cofferati. E' d'accordo? «Lo ha fatto anche Gasbarra per le elezioni provinciali a Roma. Ma non voglio che i movimenti abbiano un ruolo sui partiti. Questi ultimi però devono ascoltare i movimenti. Lo ha fatto Gasbarra, può farlo Cofferati». Pensa che la politica di rottura di Cofferati con gli altri sindacati avrà ripercussioni dopo il dossier annunciato dalla Cisl di Bologna contro il «Cinese»? «Mi auguro che prevalga il fairplay e che non si ripropongano le schermaglie che c'erano quando Cofferati era leader della Cgil. Mi auguro anche che la sua funzione diventi politica e non di parte come quando era alla Cgil. Ha fatto bene Cofferati a pensarci. Avrei fatto così anch'io. Ma ho visto che Prodi è intervenuto e forse ora ogni altra obiezione salterà. Anche se la questione della Cisl è legata ad una polemica diversa. Mi auguro che il problema non si acuisca». Non le ha dato fastidio essere snobbato da Bordon e Angius sulle aperture al dialogo sul lodo Maccanico? «Abbiamo assunto una posizione chiara. Noi rispettiamo la loro e altrettanto devono fare loro».