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In Val d'Aosta è realtà il sogno unionista

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Un sogno cullato per 58 anni; sin da quel 13 settembre 1945, quando un gruppo di autonomisti fondò l'Uv per difendere l'identità, il particolarismo e la cultura della Valle d'Aosta. Anche se non ha superato la soglia del 50% nei suffragi elettorali, il movimento regionalista ha ottenuto con il 47,24% dei voti 18 dei 35 seggi che compongono il Consiglio regionale; uno in più rispetto alle scorse elezioni. Un successo ancor più eloquente se si considera che è stato accompagnato dall'incremento di voti e di seggi dei Ds, alleati di governo negli ultimi dieci anni dell'Union Valdotaine. «Si è trattato - fa notare Dino Vierin, presidente per un decennio, che non si è ricandidato per avere raggiunto il limite dei tre mandati previsto dallo statuto del movimento - di un successo che assume ancor maggior significato, se si considera che l'Uv è cresciuta nonostante non si siano presentati esponenti della giunta uscente». Un risultato storico, quello unionista, che non ha fatto però perdere la testa ai vertici, tanto che il presidente della Regione uscente, Roberto Louvin (pure lui non ricandidato), ha messo da subito le mani avanti: «Questo comporta per l'Union Valdotaine un grande equilibrio e senso di responsabilità per gestire questa nuova fase politica che caratterizza la nostra regione».

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