Disco verde anche da parte di Boselli, Bertinotti e Letta. Cossiga lo sfida a un confronto su Biagi
Dopo giorni di tira e molla, incertezze e veleni, ieri la candidatura del «Cinese» a primo cittadino del capoluogo emiliano ha ricevuto una benedizione autorevole e ufficiale, quella di un bolognese doc, Romano Prodi. «Se finora non ho parlato - ha esordito il presidente della Commissione Ue - è perché la mia responsabilità mi rende difficile entrare nei temi della politica italiana e ancora più difficile addentrarmi in quelli della politica bolognese. Ma se mi chiedete se la candidatura di Cofferati è una candidatura degna, vi dico che non solo è degna, ma degnissima». A questo punto la soluzione del rebus è solo nelle mani di Cofferati. Mentre i consensi a favore dell'ex leader della Cgil sono ormai un coro di giubilo. In serata il tavolo dell'Ulivo bolognese, allargato all'Italia dei Valori, ha mandato la richiesta di incontro all'ex segretario della Cgil per venerdì sera. Sulla candidatura di Cofferati «il commento del presidente Prodi è assolutamente condivisibile» ha detto il coordinatore regionale della Margherita dell'Emilia-Romagna, Marco Monari. «Bologna è sempre stata una città bene organizzata - è intervenuta Rosa Iervolino, sindaco di Napoli - e ha bisogno dell'esperienza e della concretezza che un ex sindacalista come Cofferati può garantire». Con il benestare di Prodi anche le diffidenze all'interno del centrosinistra sembrano essersi dissolte. Pierluigi Bersani, responsabile economico dei Ds, ha parlato di «accoglienza molto buona» dei bolognesi all'ipotesi di una candidatura di Sergio Cofferati a primo cittadino, aggiungendo che, «dialogando, si risolveranno i problemi di metodo». Fabio Mussi, vicepresidente della Camera ed esponente del «correntone» Ds, si è detto «convinto che Sergio Cofferati raccoglierà un larghissimo consenso e che riuscirà a unificare l'"Ulivo largo"». Per Enrico Letta, responsabile economico della Margherita, la candidatura di Sergio Cofferati a sindaco di Bologna è «ottima e, pertanto, vincente». Letta ha parlato a nome di tutta la Margherita, aggiungendo che «le perplessità erano solo sul metodo, non sulla persona». Secondo il segretario di Rifondazione comunista, Fausto Bertinotti, è fuori discussione che quella di Cofferati sia «una candidatura autorevole per qualunque situazione, territoriale e politica». Per il leader dello Sdi, Enrico Boselli, «Sergio Cofferati è un nome che non divide l'Ulivo a Bologna». «Nessuno ha messo in discussione il grande valore della sua candidatura» ha aggiunto, definendo «tentativi ignobili» gli attacchi della Cisl contro l'ex sindacalista. Disco verde anche dal senatore dei Ds, Cesare Salvi. Bocciatura in pieno, invece, da parte di Lucio Dalla: «Non è bolognese - ha obiettato il cantautore -. Anche a me avevano offerto di fare il sindaco alle isole Tremiti, ma ho rifiutato». Audace come al solito, Francesco Cossiga sfida Guglielmo Epifani a un libero confronto a Bologna sulla candidatura a sindaco di Sergio Cofferati, dicendosi pronto a chiedere pubblicamente scusa all'ex leader della Cgil se questi è pronto a fare lo stesso in memoria di Marco Biagi. Da parte sua, il leader della Cgil, Guglielmo Epifani, chiede a «Pezzotta di chiamare il segretario della Cisl di Bologna per dirgli di fermarsi e riflettere». Anche la Cisl di Bologna interviene per smorzare i toni della polemica scatenata dall'annuncio di una pubblicazione sul «Cofferati pensiero», sostenendo che «nessuno vuol fare dossier anti-Cofferati su Marco Biagi». «Ci dispiace che i giornali abbiano distorto le intenzioni della Cisl, che non ha mai pensato a un "dossier" con le dichiarazioni di Cofferati su Marco Biagi, bensì ad una raccolta di articoli con le sue posizioni sindacali sul mercato del lavoro, la flessibilità e le riforme» precisa Alessandro Alberani, il segretario della Cisl bolognese che sabato scorso aveva annunciato l'iniziativa che lo ha fatto finire nell'occhio del ciclone.