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AOSTA — Giornata di riflessione per i poco meno di 102.

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763uomini, residenti in 74 comuni una cinquantina dei quali con meno di 1.000 abitati) che sono chiamati, nella sola giornata di oggi, a rinnovare il Consiglio regionale giunto alla sua 12 legislatura che esordirà il 2 luglio con l'insediamento dei 35 consiglieri. È stata una campagna che ha visto tutti contro tutti: Union Valdotaine e Stella Alpina in contrapposizione per la leadership locale (anche se l'Uv con 17 consiglieri uscenti parte in vantaggio; la Stella Alpina, movimento nato dalla fusione di forze di ceppo democristiano ne ha 9); i partiti definiti dagli autonomisti statonazionali fra loro in contrapposizione per «fermare la destra» dicono quelli di sinistra, o per «allineare la Valle d' Aosta al quadro politico nazionale» sostengono quelli del centrodestra. È scontro anche tra i partiti delle sinistra: da una parte la Gauche Valdotaine-Ds e dall'altra la lista Arcobaleno (Verdi, Rifondazione Comunista, Italia dei Valori-Di Pietro, Sinistra Alternativa e Comitato di Valdostani) che si accusano reciprocamente di avere fatto fallire la nascita dell' Ulivo lasciando così spazio alle forze di centro destra e ai movimenti regionalisti. Il Ppi ha scelto la Stella Alpina, mentre la Margherita si è ritirata da una sinistra litigiosa e spaccata scegliendo di sostenere, pur senza esprimere nè lista nè candidati, l'Union Valdotaine che si presenta agli elettori con dieci anni di ininterrotto governo sostenuta da Gauche Valdotaine-Ds ed una crisi di Giunta causata da un avviso di garanzia che ha raggiunto a dicembre il presidente della Regione accusato di favoreggiamento nei confronti di un dirigente regionale e di un assessore entrambi arrestati per presunte irregolarità nell'organizzazione dei ritiri delle squadre di calcio (il primo) e nelle ospitalità di personaggi e una giornalista (il secondo). Valorizzazione dell'autonomia, più attenzione ai problemi ambientali e quindi la conseguente riduzione di traffico al traforo del Monte Bianco, maggiore trasparenza amministrativa; meno presenza della Regione nell'economia valdostana; più democrazia nell'imprenditoria locale condizionata dallo strapotere del presidente della Regione: sono i temi su cui si è incentrata la campagna elettorale che, peraltro, non pare aver suscitato grandi entusiasmi. A seguire i comizi dei leader nazionali 200, 300, 500 persone a seconda del personaggio: D' Alema ha richiamato in piazza Chanoux circa 600 persone. Ben più numerosa, circa 1.300 spettatori dicono gli organizzatori, la presenza per Maria Teresa Ruta che ha animato la serata di chiusura della campagna della Stella Alpina al Palais di Saint Vincent.

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