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Sme, le parti civili vogliono risarcimenti record

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La presidenza del Consiglio reclama un milione di euro. Berlusconi non sarà in aula l'11 giugno

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Tanto Giuliano Pisapia, il legale di parte civile Cir-De Benedetti, ha chiesto ieri pomeriggio come risarcimento a Cesare Previti, Attilio Pacifico, Renato Squillante e Filippo Verde al termine del suo intervento al processo Sme, giunto alle battute finali. La somma è stata calcolata in base al danno che la Cir ritiene di aver subito per il mancato guadagno dall'azienda di De Benedetti. «Da più parti - ha detto Pisapia - si è parlato di processo indiziario. Io non credo: abbiamo un processo probatorio sotto il profilo dei passaggi di denaro e gravi indizi, univoci, sul 'pactum sceleris' e chi gestisce conti esteri di magistrati concorre nel reato di corruzione». Una cifra astronomica quella della Cir, che ha fatto quasi dimenticare quella chiesta poche ore prima ai quattro imputati dal legale che rappresenta la presidenza del Consiglio al processo Sme: un milione di euro. Nessun danno materiale ma «danni morali enormi» secondo l'avvocato Domenico Salvemini , quelli subiti dalla presidenza del Consiglio in questa vicenda. «Allorquando il corrotto è un giudice - ha spiegato il legale - è competente la presidenza del Consiglio e non il ministero; quando viene fatto cadere il principio che la giustizia è uguale per tutti, si ritorna al patto pre-sociale, all' 'homo homini lupus'». Poi entrando nel merito della vendita del colosso agroalimentare ha detto: «Non si può parlare di svendita della Sme, è da respingere il tentativo di far entrare in questo processo un accertamento economico, di far processare una persona che non è imputata e non è, quindi, in grado di difendere il proprio operato». Salvemini, ancora prima di entrare in aula, aveva fatto notare che i « tempi lunghi del processo sono stati determinati da questioni poste da alcune difese che si sono rivelate completamente infondate: si sono difesi dal processo e non nel processo. Se però siamo arrivati alla discussione finale, tutto ciò significa che questa strategia delle difese è stata battuta». Proprio poco prima che cominciasse l'udienza, Francesco Giovannini, uno dei legali di Previti, ne aveva chiesto il rinvio in attesa di una risposta della Procura sull'istanza dell'ex Ministro della difesa di accedere agli atti del fascicolo 9520. Luisa Ponti, presidente della prima sezione Penale ha però respinto l'istanza senza neanche entrare in camera di consiglio. «L'istanza - ha detto il giudice - è assolutamente fuori da ogni normativa processuale. E noi usiamo ancora il codice». Mercoledì prossimo, giorno dell'udienza del processo stralcio Sme, il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi non sarà in aula.«Parto lunedì- ha detto -. Sarò in Israele, Giordania, in Egitto. È emersa l'esigenza che queste visite non siano veloci». I suoi legali, dunque, con tutta probabilità presenteranno l'istanza per legittimo impedimento. A Palazzo di Giustizia intanto prosegue l'attività dell'ispettore inviato dal Ministero per far luce sul fascicolo 9520/95. Arcibaldo Miller ha ascoltato l'ex Pm Paolo Ielo che nel 1996 interrogò alcuni magistrati romani sulle presunte pressioni di Renato Squillante, allora capo dei gip della capitale.

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