Cerca
Cerca
Edicola digitale
+

di GIANNI DI CAPUA VIA LIBERA del consiglio dei ministri al primo decreto attuativo ...

default_image

  • a
  • a
  • a

Sarà operativa, promette il ministro del Lavoro Roberto Maroni, a settembre. Ecco nel dettaglio i principali «capitoli» del decreto. Collocamento. Accanto ai centri per l'impiego fanno ingresso organismi privati o privato-sociali, le nuove Agenzie per il Lavoro, che potranno svolgere tutti i servizi per il mercato del lavoro: incontro domanda-offerta, orientamento, formazione. Anche sindacati, agenzie, consulenti del lavoro e università possono svolgere attività di collocamento privato. Borsa del lavoro. È un sistema informatico per consentire l'incrocio più veloce ed efficiente tra domanda e offerta Addio co.co.co. I contratti di collaborazione coordinata e continuativa in Italia sono 2,4 mln. Al loro posto i datori di lavoro potranno ricorrere a lavoratori «a progetto» per i quali l'impresa dovrà specificare «missione», durata e compenso. L'obiettivo è quello di evitare l'utilizzo di contratti atipici per nascondere un rapporto di lavoro dipendente. In particolare si tratta di un rapporto autonomo in cui il lavoratore ha l'incarico di eseguire un progetto o un programma di lavoro. Staff leasing. È il leasing di manodopera. Le aziende potranno «affittare» la forza-lavoro anche a tempo indeterminato. Le nuove regole definiscono inoltre con maggiore certezza il confine tra l'appalto di servizi e la somministrazione di lavoro. Job sharing. È il cosiddetto «lavoro ripartito»: un contratto anche a tempo indeterminato che introduce il principio della condivisione del lavoro, secondo il quale due o più persone in accordo con il datore assumono «in solido» un'unica obbligazione di lavoro. Job on call. È il «lavoro a chiamata», detto anche «intermittente». Il lavoratore si mette a disposizione del datore e aspetta la sua chiamata. Lavoro occasionale. Arrivano i voucher prepagati da 7,5 euro per ogni ora di lavoro. Potranno acquistarli, alla Posta o persino dal tabaccaio, tutti coloro che hanno bisogno di piccoli lavori domestici a carattere straordinario (giardinaggio, baby sitter, badanti), o di ripetizioni private. La prestazione occasionale non può comunque durare più di trenta giorni l'anno. Nè essere retribuita con un compenso superiore a 5mila euro con lo stesso committente. Il presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, esulta: «Abbiamo raggiunto già significativi risultati, perché sono 750 mila i nuovi posti di lavoro che sono stati creati» in questi due anni alla guida del Paese. E sottolinea: ora «il mercato del lavoro in Italia è tra i più flessibili in Europa». Esulta anche il presidente di Confindustria, Antonio D'Amato, per il quale quella approvata ieri è «una riforma straordinaria». Apprezzano anche Cisl e Uil, che però insistono nel chiedere al Governo l'avvio di un confronto con le parti sociali, per apportare al provvedimento le necessarie correzioni. Fuoco di fila invece da parte della Cgil, che parla di «manomissione delle tutele dei lavoratori», e dell'opposizione, con Ds e Prc che accusano l'esecutivo di rendere il lavoro sempre più precario.

Dai blog