di GAETANO MINEO PALERMO — Un milione e 236 mila siciliani tornano alle urne domani e lunedì.

Aspiranti amministratori che lo scorso 26 maggio non sono riusciti a battere il proprio avversario al primo turno. Appuntamento che ha visto la Casa delle Libertà conquistare 4 delle 8 Province chiamate al voto (Palermo, Catania, Messina e Agrigento). In pratica, una riconferma. Lo schieramento di centrosinistra, invece, si riprende la sola Provincia di Enna. Insomma, parlando in termini calcistici, prima del voto il risultato era 5 a 3 per la CdL in merito alle Province e per il momento si registra un parziale di 4 a 1. Sulla carta il risultato più ovvio dovrebbe essere quello di Trapani dove l'uscente Giulia Adamo (Fi), che ha ottenuto il 48,1% al primo turno, sfiderà il candidato del centrosinistra, Baldo Gucciardi (33,9%). Com'è noto, qui, nella terra delle saline, l'atmosfera elettorale è abbastanza incandescente. E non tanto tra i due schieramenti, tenuto conto della distanza tra i due candidati rimasti in gara, ma per il semplice fatto che la CdL non è riuscita a ricompattarsi. Dopo la spaccatura che ha visto Alleanza Nazionale e un gruppo di "dissidenti" di Udc e Forza Italia sostenere il senatore di An Giuseppe Bongiorno (18% al primo turno) e non quindi la candidata del Polo, sembrava che i "ribelli" del partito di Fini si apparentassero alla coalizione che sostiene Adamo. Ma questo non è accaduto. Più incerto appare il pronostico nelle altre due province: a Caltanissetta il candidato dell'Ulivo e di Rifondazione, Filippo Collura, il 26 maggio ha ottenuto il 48%, contro il 45,1% di Massimo dell'Utri (CdL). A Siracusa invece, il primo turno si è concluso con il 49,4% di Vincenzo Vinciullo (centrodestra) che in questa tornata aggiunge il Nuovo Psi agli alleati della coalizione, e il 47,9% riportato dal presidente uscente Bruno Marziano (centrosinistra). Aperto anche il confronto di Ragusa tra Antonio Solarino (49,4% centrosinistra) e Domenico Arezzo (45,6% centrodestra).