Milano, caccia al fascicolo conteso
Si cercano documenti al centro delle istanze di ricusazione di Previti
La conferma dell'imponenza dell'ispezione ordinaria iniziata a marzo è arrivata ieri dai corridoi di Palazzo di Giustizia dove per il primo giorno si è presentato anche Arcibaldo Miller, magistrato napoletano, il tecnico inviato dal ministro Roberto Castelli per cercare di fare luce sul mistero del fascicolo 9520/95 al centro di numerose istanze di ricusazione da parte di Cesare Previti nei processi Imi-Sir/Lodo Mondadori e Sme Ariosto. Miller ha subito incontrato il procuratore reggente della Repubblica, Ferdinando Vitiello. Insieme al collega Ciro Monsurrò resterà in Procura almeno per due settimane per cercare di verificare quanto siano fondati i ricorsi dei legali di Previti che hanno come obiettivo il fascicolo 9520/95 tuttora aperto contro ignoti e in mano alla Procura. Da quel fascicolo hanno preso il via le inchieste che hanno portato alle condanne per Previti e per gli altri imputati del processo Imi-Sir/Lodo Mondadori e alle pesantissime richieste fatte dal pm, Ilda Boccassini, nel processo Sme. Documenti che, secondo la difesa del parlamentare di Forza Italia, sarebbero stati nascosti dalla Procura nelle parti favorevoli agli imputati. Già settimana scorsa, in via informale, gli ispettori del ministero avevano preannunciato la richiesta di visionare il fascicolo 'riservatò ottenendo in risposta un diniego basato sulla mancanza di un'istanza ufficiale e sulla necessità di non violare il segreto istruttorio. Ora tornano alla carica con una «richiesta formale» e in caso di nuova risposta negativa è pronto il ricorso alla Corte Costituzionale per conflitto di attribuzioni tra poteri dello Stato. L'altro filone su cui, in questi giorni, si incentra l'attenzione degli ispettori è, invece, quello degli accertamenti sulla gestione del lavoro da parte della Procura. È nel corso di questa ispezione, che è stata fatta la richiesta di prendere visione di una cinquantina di consulenze disposte dai pm milanesi. Tra queste la consulenza alla società di revisione Kpmg che nel 1999 permise di fotografare la situazione dell'universo di società estere offshore Fininvest e le operazioni Telepiù e Telecinco, costata 5 miliardi e 683 milioni delle vecchie lire e pagata solo al 50%. Una consulenza servita per approfondire le indagini sfociate nel processo All Iberian e quella ancora in corso sui bilanci di Mediaset. «Questa verifica scaturisce anche da quella ordinaria dalla quale spero risulti la cronica e grave mancanza di personale» ha commentato ieri il procuratore reggente, Ferdinando Vitiello. Sempre sospesa è, infine, l'ispezione disposta dalla ragioneria di Stato, fermata a causa del blocco totale dell'attività degli uffici e che riprenderà non appena conclusa quella ordinaria.