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Si fanno sentire anche i pacifisti Protesta con striscioni e volantini

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per altri è l'occasione per ribadire proteste che con il 2 giugno c'entrano poco o nulla, ma che, grazie alla Festa, hanno un'eco certamente più ampia. Una delle manifestazioni - peraltro immediatamente «stoppata» dall'intervento della Polizia - ha avuto come teatro la stessa via dei Fori imperiali, dove si stava svolgendo la parata, alla presenza delle massime autorità dello Stato. Dieci persone, mentre sfilavano i reparti, ha tentato di innalzare uno striscione con la scritta «Disarmiamo la Repubblica» e una multicolore bandiera della pace e di distribuire volantini in cui si stigmatizza l'invio di soldati italiani in Iraq. Per loro è scattata una denuncia per manifestazione non preannunciata. Tra i denunciati, insieme a rappresentanti dell'associazione Donne in nero e a iscritti a Rifondazione comunista, anche il capogruppo di Prc alla Regione Lazio Salvatore Bonadonna, che ha contestato l'iniziativa della Polizia, sostenendo che quella attuata è stata una «legittima espressione del pensiero». Più pesante la contestazione di Napoli, dove un gruppo di persone - che aderiscono agli «Eurodisoccupati napoletani» - ha fischiato l'Inno di Mameli, durante l'esecuzione della banda dei carabinieri, e l'intervento del sindaco, Rosa Russo Jervolino. La protesta è stata attuata mentre era in corso la cerimonia di inaugurazione della piazza intitolata all'ex Presidente della Repubblica, Giovanni Leone. In Sardegna, i sindaci del Nuorese e dell'Alto Oristanese hanno deciso di disertare la tradizionale cerimonia sono arrabbiati perché non vedono risolti i grossi problemi di sicurezza della statale 131.

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