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Il Papa ai giornalisti: Lavorate per la pace

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Il Papa torna sul ruolo dell'informazione e invita i mass media a rispettare la loro «vocazione» alla «libertà e alla giustizia» perchè in questo modo possono davvero «dare un valido contributo alla pace» e invita tutti a «riflettere sul ruolo dei media nella costruzione di un mondo pacifico». Il discorso del Papa, pronunciato ieri durante l'appuntamento domenicale con i fedeli in piazza San Pietro, ha presente il problema dei mass media nel mondo, anche se alcuni osservatori vi hanno letto un riferimento alla situazione dell'informazione in Italia. Nel quarantesimo dell'enciclica giovannea Papa Wojtyla ha intitolato la giornata mondiale dei mezzi di comunicazione sociale, giunta alla XXXVII edizione, proprio «I mezzi della comunicazione sociale a servizio della autentica pace, alla luce della "Pacem in terris"». Ribaditi i principi giovannei e invitato a riflettere sul ruolo pacifico dei mezzi di informazione, Giovanni Paolo II ha sottolineato che i giornalisti, hanno il «grave dovere» e la responsabilità morale di «resistere alle pressioni» ad adattare la verità «per soddisfare le pretese dei ricchi e del potere politico». Il ministro Gasparri nel commentare il messaggio del Papa, afferma che «la comunicazione deve tornare a svolgere il suo ruolo autentico di servizio imparziale e pluralista». Gasparri si rivolge poi ai giornalisti e parla di regole: «Il Contratto di servizio, il Codice di autoregolamentazione per la tutela dei minori, rappresentano i primi, significativi segnali per quanto riguarda la Tv. Una società che pensa al suo futuro deve, prima di tutto, tutelare lo sviluppo psichico dei più piccoli che, di fronte a scene brutali e al limite dell'oscenità, rischiamo traumi difficilmente superabili». Venendo al caso «Corsera», ieri le polemiche sulla strumentalizzazione dello sciopero sono continuate e l'Associazione Stampa Romana ha obiettato che lo sciopero del 6 giugno potrebbe contrastare con le leggi, visto che si tratta di vigilia elettorale. Infatti, secondo Pierluigi Roesler Franz «la mancata uscita in edicola dei quotidiani sabato 7 giugno per lo sciopero dei giornalisti e la mancata messa in onda il 6 giugno di servizi giornalistici radiofonici e televisivi sulle reti Rai potrebbe essere in contrasto con la legge n. 146 del 12 giugno 1990, modificata dalla legge n. 83 dell'11 aprile 2000, nonchè con l'accordo del 22 novembre 2001 tra la Rai e i sindacati per la regolamentazione del diritto di sciopero». Il rappresentante dei cronisti romani ricorda che l'8 e il 9 giugno si svolgeranno le elezioni regionali in Friuli-Venezia Giulia e Valle d'Aosta e i ballottaggi per i Presidenti delle province di Caltanissetta, Siracusa e Trapani, nonchè per i Sindaci di Brescia, Sondrio, Vicenza, Treviso, Pescara e Ragusa.

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