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Boccassini chiede altri 11 anni per Previti

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FI: «Neanche ad un omicida pene così dure». La pm: «È in gioco lo stato di dirittto e la democrazia»

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Si è chiusa così, ieri sera, la requisitoria del pm del processo Sme, Ilda Boccassini. Otto ore di intervento e una serie di richieste di condanne durissime: oltre a Previti, 11 anni anche per l'avvocato Attilio Pacifico, 11 anni e 4 mesi per l'ex magistrato Renato Squillante, pene minori per i suoi figli Mariano e Fabio (rispettivamente un anno e 10 mesi e un anno e 6 mesi) e per la nuora Olga Savtchenko (un anno), 4 anni e 8 mesi per Filippo Verde, 6 mesi con le attenuanti per Francesco Misiani. Richieste accompagnate da parole pesanti come macigni: «Le accuse sono gravissime, ci sono stati magistrati che furono costantemente retribuiti perché violassero le loro funzioni» ha attaccato la Boccassini, concludendo la sua requisitoria con un vero e proprio atto d'accusa. Tutti colpevoli perchè «la tenuta dello stato di diritto, in una democrazia, è l'unico baluardo che consente allo stato di legalità e di diritto di continuare a esistere» e, dunque, il crimine di cui si sono macchiati gli imputati del processo, violando questi principi, «può mettere in gioco la nostra democrazia». «La legge è uguale per tutti: sono principi che abbiamo il dovere di far rispettare» ha chiuso il pm prima di passare alla lettura delle richieste di condanna. Prima dell'epilogo, il pm Ilda Boccassini aveva ricostruito i passaggi della vicenda della cessione della Sme analizzando le posizioni di tutti gli imputati e parlando per la prima volta, apertamente, della Fininvest e dei tre miliardi girati a Previti e da lui, successivamente, sui conti dei giudici Verde e Squillante. Un passaggio particolareggiato era stato dedicato anche al ruolo di Pacifico, tramite della corruzione perchè in grado di conoscere in anticipo, secondo l'accusa, la decisione dei giudici che nel luglio del 1986 bocciarono il ricorso della Cir di De Benedetti: 750 milioni vennero così versati a Squillante da Barilla, uno dei soci di Berlusconi nella cordata che si oppose a De Benedetti, proprio attraverso Pacifico. Un altro miliardo, invece, si mosse sui conti di Previti. Ed entrambi, sottolinea la Boccassini, «avevano tutto l'interesse a difendersi nel processo, portando carte e documenti» invece di rifiutare a lungo di farsi interrogare. Il pm aveva parlato anche del viaggio negli Stati Uniti in onore di Craxi, effettuato nel 1988 da alcuni magistrati romani e pagato da Cesare Previti, e della figura di Stefania Ariosto, della sua testimonianza e delle prove fotografiche, «documenti che hanno trovato un riscontro nelle indagini». l'interdizione dai pubblici uffici per cinque anni. «Undici anni per il processo Imi-Sir, altri undici per il processo Sme: in tutto 22 anni di carcere. Una pena del genere difficilmente viene data ad un omicida...» commenta il deputato di Forza Italia Francesco Nitto Palma. Per Carlo Taormina (altro deputato azzurro) si tratta del «secondo tassello della via giudiziaria alla conquista del potere politico».

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