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Consentite solo le indagini Ecco come funzionerà

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Ecco, in sintesi, che cosa prevede: A chi si applica. L'emendamento presentato dalla Cdl mette al riparo delle iniziative giudiziarie il presidente della Repubblica, il premier, i due presidenti delle Camere e il presidente della Corte Costituzionale, per tutta la durata del loro mandato. Stop ai processi. Si prevede che i cinque vertici dello stato «non possono essere sottoposti a processi penali», anche per i reati eventualmente commessi prima dell'assunzione della carica. I processi penali in corso vengono conseguentemente sospesi fino alla fine del mandato. Quando non vale. Per il premier e il presidente della Repubblica l'immunità garantita dall'emendamento della Cdl non è totale. Il presidente della Repubblica, come prevede l'articolo 90 della Costituzione, continuerà a poter essere messo in stato d'accusa dalle Camere per alto tradimento e attentato alla Costituzione; per il premier, invece, resta in vigore l'articolo 96 della Costituzione, secondo il quale il presidente del Consiglio può essere messo sotto processo, previa autorizzazione parlamentare, per i reati commessi nell'esercizio della sua funzione. No agli atti urgenti. Rispetto alle prime bozze dell'emendamento non è stata inserita alcuna norma riguardante gli atti urgenti e irripetibili (come l'interrogatorio di testimoni gravemente malati), che dunque non potranno essere compiuti dai magistrati. No stop per indagini. È forse la novità di maggiore rilievo rispetto alle bozze circolate nei giorni scorsi. Lo scudo previsto non riguarderà la fase delle indagini, che potranno dunque essere avviate dall'autorità giudiziaria anche quando riguarderanno una delle alte cariche statali. Sospensione termini. Per tutta la durata della carica ricoperta vengono congelati i termini di prescrizione dei reati.

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