Castelli: «Tutelare parlamentari e ministri»
Scoppia una nuova polemica. Fassino (Ds): «Vogliono l'impunità per tutti»
O meglio, è ancora scontro tra magistrati (soprattutto quelli di sinistra) e sinistra da un lato, governo e maggioranza dall'altra. Sostiene il ministro di Giustizia, Roberto Castelli: lo scudo sospendi-processi dovrebbe essere applicato anche ai parlamentari e ai ministri. Secondo Castelli per una riforma del genere «la via maestra resta quella di un disegno di legge costituzionale». Ma poi aggiunge: «Non ho paura di Brutii Liberati». «Lo dico con cognizione di causa - aggiunge -, visto che c'è un magistrato che mi minaccia, Bruti Liberati. Ha detto che lui non consentirà che l'azione del ministro interferisca con l'indipendenza della magistratura. Mi piacerebbe sapere che cosa ha inteso dire con queste parole: a me sembra chiaro che un magistrato, quando dice così vuole usare gli strumenti di cui dispone». Il riferimento è ad una dichiarazione di Bruti Liberati fatta lo scorso 25 maggio subito dopo la sua rielezione da presidente dell'Anm. Lei - aveva detto rivolgendosi al ministro - ha il nostro appoggio pieno quando esercita le funzioni che la Costituzione le assegna ma non non consentiremo che iniziative di inchiesta e di indagine interferiscano con l'indipendenza delal giurisdizione». In campo scende subito il segretario dei Ds Piero Fassino che però attacca la frase di Castelli che riguarda anche parlamentari e ministri: «Il ministro Castelli ha reso esplicito quello che da settimane molti esponenti del centrodestra non avevano il coraggio di confessare, e dicevano nei corridoi, cioè che quello che si vuole è un provvedimento che assicuri l'impunità e non l'immunità». «Nel momento in cui si ipotizza - osserva il leader della Quercia - di andare ad un provvedimento che garantisce una condizione di privilegio a tutti i rappresentanti del Governo, e facilmente qualcuno dirà che si deve fare anche a tutti i parlamentari e qualcuno vorrebbe estenderlo anche ai coimputati, si va verso un provvedimento assolutamente inaccettabile che mette in discussione l'uguaglianza della legge per tutti i cittadini e la certezza del diritto». Controreplica di Castelli: «Ribadisco ancora, affinchè Fassino la smetta di strumentalizzare affermazioni che non fatto: non ho mai detto di voler estendere a ministri e parlamentari il lodo Maccanico». Castelli aggiunge: «Il problema va invece affrontato in sede di riforma costituzionale, per difendere membri del Parlamento e del Governo da possibili aggressioni e minacce da parte di altri poteri, come quello giudiziario. Minacce - conclude il Guardasigilli - che ho subito in prima persona dal presidente dell'Anm». E Bruti Liberati replica: siamo impegnati nella «difesa intransigente del principio costituzionale di indipendenza della magistratura».