«Porci romani», Senatùr assolto da una deputata Udc campana
A querelare il leader della Lega era stato l'allora sindaco di Roma Francesco Rutelli e il direttore generale del comune di Roma, Pietro Barrera, per affermazioni come «mai più mezza lira agli stronzi romani»; e ancora «riusciremo a piegare quei banditi romani »; ed infine : «la Roma dei porci ha spogliato il nord». Ieri la relatrice della richiesta, l'esponente dell'Udc Erminia Mazzoni (che è di Benevento), ha detto che queste frasi «rientrano nel contesto delle invettive squisitamente politiche rivolte dall'attuale ministro delle Riforme nei confronti del sistema fiscale e di spesa pubblica che alimentavano asseritamente meccanismi centralistici di clientela e di corruttela. Quanto queste valutazioni siano strettamente connesse all'attività parlamentare dell'on. Bossi e del movimento politico da lui capeggiato - ha proseguito Mazzoni - è reso evidente dalle innumerevoli proposte di legge in materia di federalismo, anche fiscale, avanzata in parlamento». Immediata la reazione, in giunta e fuori, delle opposizioni. Pier Luigi Mantini (Margherita) ha detto che Bossi è «uso al solo insulto verso Roma ladrona e - ha aggiunto - credo che sia molto difficile che si possano rintracciare negli atti parlamentari espressioni di contenuto analoghe a quelle contestate in questo provvedimento. Deliberare per l'insindacabilità significa riconoscere ai deputati un diritto di espressione illimitato legato al solo status di parlamentare». Mantini ha ricordato che l'azioend i Rutelli venne sostenuta anche dai consiglieri comunali di An dell'epoca.