IN DISCUSSIONE I RISULTATI DELLA LEGA
I Ds superano Forza Italia, ma l'Udc sorpassa la Margherita
Questa la «fotografia» del voto alle elezioni provinciali 2003, secondo l'elaborazione dell'Ufficio elettorale dell'Udc fatta sulla base dei risultati diffusi dal Ministero dell'Interno. Alla Quercia sono infatti stati assegnati 735.198 voti (il 16,2%) contro i 729.751 voti (il 16,2%) andati a Forza Italia. In terza posizione Alleanza nazionale con 601.494 voti (il 13,3%), seguita dall'Udc che ottiene 558.372 voti (il 12,3) e che sale in terza posizione all'interno della Cdl. Al quarto posto della graduatoria la Margherita con 444.751 voti (il 9,8%), seguita dal partito di Fausto Bertinotti al quale vengono assegnati 188.300 voti (il 4,1). Al Pdci invece 90.689 voti, il 2% dei consensi. Fortemente condizionato dalla collocazione geografica il risultato della Lega (le 12 province interessate al voto sono nelle regioni del centro-sud), che ottiene infatti 1.301 voti, lo 0,03%. Il 12,3 alle provinciali e il 9,2% di media ponderata calcolato per le comunali, sono i migliori incremento nell'intera Casa delle Libertà, e il segretario del partito Marco Follini dice che questi «sono i voti di quella parte di elettorato che chiede più moderazione. Credo quindi che qualche riscontro nella coalizione ci debba essere: la politica è un plebiscito quotidiano, un continuo aggiornamento delle posizioni. Vi sono stati momenti - afferma - in cui andavano di moda posizioni più estreme. Pare invece che oggi il pendolo torni ad oscillare verso posizioni centriste. Noi lì siamo e lì aspettiamo i nostri alleati». Dal partito condotto da Follini viene ieri anche una serie di dati particolarmente significativi sui risultati ottenuti dalla Lega, l'alleato «ingombrante» con il quale nei mesi scorsi l'Udc ha avuto numerosi e consistenti motivi di contestazione e di contrasto. Secondo uno studio elaborato dal gruppo Udc della Camera sulla base dei dati sui comuni oltre i 15 mila abitanti ufficializzati dal Viminale, infatti, il Carroccio avrebbe un forte calo di voti nel Nord, sia in termini percentuali che assoluti. A Brescia il dato più clamoroso: oltre il 10 per cento e quasi diecimila preferenze in meno. Ad essere presi in esame sono in particolare 17 comuni. La Lega «tiene» a Mirano (dal 9,1 del '98 all'8,9 del 2003), a Vicenza (dal 10,9 al 10,3) e a Ivrea (dal 5,6 al 4,4), cresce a Nova Milanese dove passa dal 5,4 al 7,6. Ma negli altri comuni il differenziale supera sempre il 2 per cento, spesso registra un dimezzamento dei voti fino alla «punta» di Brescia. Il partito di Bossi - secondo questi dati - passa dal 41,6 al 37,9 a Treviso, dal 9,2 al 5,9 a Martellago, dal 19,2 al 16,1 a San Donà, dall'8,9 al 4,2 ad Albignasego, dal 20 al 12,0 a Bussolengo, dall'8,9 al 6 a Bareggio, dal 7,4 al 3,3 a Bresso, dall'11,1 al 6,1 a Gorgonzola, dal 41 al 26,1 a Nirviano, dal 15,1 al 9,9 a Seveso, dal 10,4 all'8 a Sondrio, dal 5,9 al 2,7 a Orbassano. A Brescia passa dal 18,2 all'8,1 per cento. In termini assoluti, nel 1998 la Lega in questi Comuni prese quasi 60 mila voti: secondo il calcolo Udc sono scesi di oltre 19 mila.