BENEVENTO — Una vittoria contro.
Diventare sindaco per Clemente Mastella a Ceppaloni era ormai un punto d'onore dopo che la sua candidatura era stata osteggiata localmente da una parte della coalizione di centrosinistra. Ma il leader dell'Udeur, deciso a puntare al municipio di Ceppaloni, una candidatura che balenò anni fa - poi tramontata - anche per la moglie Sandra, non ha esitato ad operare l'ennesimo strappo locale candidandosi contro il sindaco uscente Nino Rossi, diessino, e solo formalmente alfiere «ortodosso» del centrosinistra. Insomma, a prima vista una situazione alquanto ingarbugliata, se si pensa che lo stesso Rossi, sindaco uscente, alla notizia della candidatura di Mastella in contrasto con i Ds si dimise da presidente locale del partito. Nella coalizione che appoggiava Rossi c'era persino Alleanza nazionale. Mastella ha tirato dritto e ha vinto quello che ormai era diventato un referendum pro o contro di lui. Sei seggi: su 3.212 aventi diritto, hanno votato 2.712 elettori in sei. E sarebbero circa 200 i voti di scarto (si tratta di risultati non ancora definitivi) che separano Mastella e Nino Rossi. «È stata un'emozione forte, come quando venni eletto per la prima volta nel 1976 alla Camera dei Deputati». Questo il commento a caldo del leader dell'Udeur che ha atteso l'esito dello spoglio nella sua villa di Ceppaloni. «La battaglia di Ceppaloni - ha detto ancora Mastella - è stata vinta contro una coalizione composita formata dalla sinistra, dal centro e dalla destra, tutti schierati contro di noi». E alla fine Mastella ha avuto ragione, come ai tempi della minacciata crisi di Palazzo Santa Lucia, sede della Regione Campania. Mastella minacciò di sbattere la porta e lasciare la giunta guidata da Antonio Bassolino, mentre erano in corso proprio tra il governatore e il suo rivale Ciriaco De Mita periodiche schermaglie. La crisi è poi rientrata sia con De Mita sia con Mastella che ha appoggiato il neoeletto presidente della Provincia di Benevento, Carmine Nardone.