NUOVO APPELLO ALLA MODERAZIONE

Lo ha detto il card. Camillo Ruini, presidente della Conferenza episcopale italiana, al termine della 51/esima assemblea generale dei circa 250 vescovi italiani in Vaticano. Ruini è anche tornato a parlare, così come aveva fatto nella sua prolusione di lunedì, del «grave problema» della conflittualità politica in Italia. «Non vorrei drammatizzare - ha detto - abbiamo attraversato anche momenti più acuti, e spero che il Paese possa trovare le forze e le risorse per superare questa fase». «Dopo la sentenza di primo grado del processo Imi Sir-Lodo Mondadori, questa conflittualità è ancora aumentata, al punto che, se dovesse protrarsi, potrebbe recare gravi danni al Paese», ha spiegato rileggendo passaggi della sua prolusione. «Si impongono dunque, anzitutto, una moderazione delle polemiche e una più precisa attenzione di ciascuno alle responsabilità che gli competono, ma sembra anche indispensabile trovare soluzioni - ha ribadito - che meglio garantiscano la reciproca autonomia della vita politica e dell'amministrazione della giustizia, nel pieno rispetto delle regole proprie di uno Stato di diritto». «Non ritengo mia competenza - ha aggiunto stamane - di entrare in altre valutazioni, anche perché non vorrei che, anziché diminuire le polemiche, finissi per rinfocolarle». L'esortazione del presidente della Cei ha trovato subito eco positiva in An. «Accogliamo l'appello del cardinal Ruini, convinti come siamo che i laici cattolici impegnati in politica essere cattolici non solo nel chiuso della propria sfera privata, intima e personale, ma anche nella dimensione pubblica del loro agire, nelle istituzioni, nelle aule parlamentari», ha dichiarato il senatore Riccardo Pedrizzi, che è presidente della commissione Finanze e Tesoro di Palazzo Madama, responsabile nazionale di An per le politiche della famiglia e vicepresidente della consulta etico-religiosa del partito.