IL RESPONSO delle urne alle amministrative di domenica non riguarderà il governo, ma il presidente del ...

Lo ha detto lo stesso Berlusconi rispondendo ieri alle domande dei giornalisti a margine del suo intervento a una mostra su Sironi. Il premier si è anche riferito alle ultime polemiche politiche, e ha detto di non aver mai «aggredito» Prodi, con il quale ha anzi dichiarato di voler collaborare nel modo migliore possibile. «Io credo che avremo un buon risultato - ha detto Berlusconi - e sono anche convinto che gli elettori terranno in opportuna considerazione il fatto che sia meglio che le amministrazioni siano in sintonia con il governo». Quanto all'idea che queste elezioni non riguardino il governo, il premier ha risposto affermativamente: «Questo è fuor di dubbio: sono amministrative, sono numerosi gli elettori chiamati alle urne e io spero che siano tanti ad andare a votare. Sono 12 milioni e passa le persone che potranno esercitare il loro diritto di eleggere gli amministratori locali». Il campione elettorale, rileva anche il premier, «fa riferimento a due sole realtà importanti: la Provincia di Roma e la Sicilia». Quanto al voto di Roma, secondo Berlusconi «ci sono i presupposti della riconferma di Moffa, vale a dire di chi ha dimostrato di sapere bene amministrare e di chi è in sintonia con il governo centrale»: dopo quattro anni di buon governo, aggiunge, sarebbe sbagliato cambiare. Il premier torna anche sulla sua partecipazione a Porta a Porta, dalla quale secondo l'opposizione sarebbero scaturiti attacchi all'attuale presidente della commissione Ue ed ex avversario elettorale. «Non ho mai aggredito Prodi. Tutti coloro che hanno sentito le mie parole ieri sanno che non c'è stata nessuna aggressione nei confronti di nessuno. Ma che c'è stata solo l'esposizione di fatti. Poi ci sarà una commissione parlamentare che illustrerà e illuminerà questi fatti. E quindi avremo modo, tempo e occasione per poterli approfondire». «Io - ripete - non ho fatto nessuna aggressione nei confronti di Prodi. Ho intenzione di collaborare con il presidente della Commissione Ue nel modo migliore possibile. Quindi non vedo perchè si debbano condire le situazioni che purtroppo, non per volere mio, si sono verificate, con negatività e veleni che non sono della partita. E non devono essere della partita». Il presidente del Consiglio ha anche parlato dei conti pubblici: per farli quadrare si comporta come un «buon padre di famiglia», che, dovendo rispondere alle esigenze di varie persone, si trova a dover accontentare qualcuno e scontentare qualcun altro. E sulle garanzie possibili per le Province, le Regioni e i Comuni, in seguito alla decisione della Finanziaria 2003 di tagliare i trasferimenti per gli enti locali, «le garanzie - ha risposto - sono quelle di un impegno responsabile per esaminare ciò che è possibile fare. Purtroppo siamo in una situazione che tutti conoscono: si è verificato un calo delle entrate pubbliche, a causa del calo dei consumi e questo comporta anche un calo, ad esempio, di entrate come l'Iva, l'Irpeg, e degli utili delle imprese». «Il governo - ha continuato - sta esaminando cosa si può fare per incentivare i consumi. Alcune cose sono state già fatte nella Finanziaria 2003. Ci sono 8 mila miliardi che restano nelle tasche dei cittadini che saranno prevalentemente indirizzati nei consumi. Incentiveremo il turismo interno ed abbiamo anche in mente diverse cose che formeranno il contenuto di un decreto, di prossima emanazione, indirizzato a sostenere i consumi e lo sviluppo. Noi cercheremo di correggere il calo dei consumi ed abbiamo cominciato a farlo con gli 8 mila miliardi e altri 16 mila miliardi al sud, con le infrastrutture e con quello che riusciremo a fare riducendo la pressione fiscale». L. F.