Milano, la Finanza ispeziona la Procura Proteste dei magistrati. La Ragioneria generale: «È normale attività amministrativa annuale»
Una nuova indagine disposta dal ministero dell'Economia è in corso negli uffici della Procura di Milano. A renderlo noto sono stati gli stessi vertici dei pm meneghini. E scoppiano di nuovo le polemiche di Milano. Le elezioni imminenti e il processo in corso a Berlusconi proprio nel capoluogo lombardo rendono il clima ancora più infuocato. Anche su un episodio che lo stesso ministero dell'Economia in serata classifica come normale routine. E la Ragioneria spiega che si tratta di una «ordinaria verifica amministrativo contabile nell'ambito di un programma ispettivo annuale». Ma cosa è successo? Al quarto piano del Palazzo di Giustizia, si è presentata dal procuratore della Repubblica reggente Ferdinando Vitiello un'ispettrice inviata da Roma. L'azione dovrà mettere a fuoco i costi di giustizia e i conti di gestione. «Dovranno verificare tutto ciò che abbiamo speso per compiti di istituto - ha spiegato Ferdinando Vitiello -. Si va dalle liquidazioni per le parcelle per i consulenti alla liquidazione dei compensi per la custodia dei beni mobili sequestrati fino a tutti gli acquisti che riguardano l'approvvigionamento di testi, codici, cancelleria, timbri e targhe». «Nella mia esperienza di magistrato - ha aggiunto Vitiello - non ho mai visto ispezioni da parte di quello che era il ministero del Tesoro. Per la Procura di Milano non ne ho memoria storica». Nei corridoi del palazzo c'è comunque chi assicura che questa è la prima volta in trent'anni che si vedono ispettori inviati da un ministero economico per verificare le spese. Per Fabio Roia, segretario di Unicost, «l'attività degli ispettori del ministero dell'Economia risulta fisiologica. Bisogna però verificare in quali altri grandi uffici giudiziari è stata disposta un'ispezione con queste caratteristiche. Qualora fosse stata disposta solo a Milano, allora sarebbe un dato di riflessione e preoccupazione». «O ci sono elementi concreti da cui parte una decisione di questo tipo, e allora sarebbe opportuno che fossero ostentati; oppure è una decisione francamente allarmante», replica Claudio Castelli, segretario di Magistratura Democratica, la corrente di sinistra delle toghe. «Speriamo sia solo una verifica di routine e nient'altro. Certo, è singolare che si inizi proprio da Milano, dove vi sono indagini e processi di particolare interesse per il mondo politico. Mi auguro non si tratti di un nuovo capitolo dello scontro tra politica e magistratura», aggiunge il segretario dell'Anm Carlo Fucci. Gerardo D'Ambrosio, ex procuratore capo di Milano, avverte: «Si rischia la paralisi degli uffici». Armando Spataro, procuratore aggiunto a Milano e segretario del Movimento per la giustizia, ironizza: «A Milano ci sono più ispettori che personale».