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Cisl, decine di esponenti sotto scorta Preoccupanti le caratteristiche delle contestazioni messe in atto dal luglio scorso

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Il ministro dell'Interno Pisanu ha ricevuto ieri il segretario generale del sindacato, Pezzotta che gli ha esposto la situazione, alla luce degli ultimi episodi dei quali è stato fatto segno il sindacato e i suoi uomini. Il ministro si è impegnato ad attuare una maggiore vigilanza e a isolare eventuali elementi eversivi. Lo ha riferito il leader della Cisl, Savino Pezzotta, dopo l' incontro col titolare del Viminale. La Cisl è sotto attacco costante da quasi un anno. Da quando il sindacato condotto da Pezzotta firmò il Patto del 5 luglio scorso, gli episodi si sono succeduti in maniera allarmante con la loro costante è una contestazione precisamente indirizzata contro uomini e sedi del sindacato di via Po. Un tipo di «attenzione» differente, quindi, da quella generica e in qualche modo fisiologica nei confronti del sindacato, che fino a qualche tempo fa investiva un po' tutte le grandi confederazioni. Dal luglio scorso gli episodi di intolleranza, con graduazioni varie dalla piccola contestazione del delegato fino all'attentato dinamitardo, sono stati quasi cento in tutta Italia. E gli attacchi e le minacce alle persone, da quelle verbali fino all'invio di proiettili in una busta, hanno consigliato misure di sorveglianza, di tutela, di scorta per oltre cinquanta nomi della Cisl. Gli attacchi di questi mesi sono stati esaminati con particolare attenzione, come quello verificatosi a Lucca dove, anche con volantini, operai di una fabbrica sono stati «mobilitati» per andare a contestare di andare a contestare una manifestazione organizzata dalla Cisl. È stato convenuto quindi che la confederazione condotta da Pezzotta è fatta segno a una serie di attacchi specifici, da parte di elementi prevalentemente esterni ai sindacati. Uno dei passaggi importanti per affrontare il fenomeno alla base viene quindi ritenuto una ulteriore forte e chiara pronuncia contro l'intolleranza e la violenza che elimini ogni possibilità di equivoci e tolga qualsiasi giustificazione psicologica agli attentatori. Possono infatti esistere elementi che, in presenza di una sorta di indicazione costante del sindacato di via Po come presunto «nemico», possono essere indotti a pensare di vedere giudicato positivamente il ricorso ad atti di violenza e di terrorismo. Dopo l'incontro col ministro Pisanu, Pezzotta ha definito «molto positivo» il colloquio, «con uno scambio di vedute sui recenti episodi di intimidazione che hanno avuto come obiettivo la Cisl. Noi - ha proseguito - abbiamo chiesto un rafforzamento della vigilanza sulle nostre sedi e per i nostri dirigenti e il ministro si è impegnato in questa direzione. A questo punto - ha concluso Pezzotta - occorre un forte impegno di tutte le forze politiche e sindacali per isolare sia l' intolleranza, sia gli elementi eversivi». La prossima occasione «importante» di incontro fra i leader del sindacati confederali, sarà il congresso della Confederazione sindacale europea (Ceis) che è in programma a Praga dal 26 al 30 maggio. L'appuntamento praghese, sarà l'occasione per un chiarimento tra i tre segretari generali, dopo le polemiche, le incomprensioni e, appunto, le continue contestazioni alla Cisl e al suo leader. D. T.

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