ESAURITI I FONDI A DISPOSIZIONE
È così scattato il «semaforo rosso» del ragioniere generale dello Stato, Vittorio Grilli, previsto dalla legge «taglia spese» per le leggi che esauriscono la «copertura» prestabilita. Pur senza incidere sui diritti soggettivi che nascono in base alla legge, le norme di finanza pubblica che attuano la Costituzione prevedono la necessità di un intervento del Parlamento per approvare una nuova copertura. Ad accertare il «raggiungimento dei limiti di spesa» dell'apposito capitolo del bilancio è un decreto pubblicato nella Gazzetta Ufficiale che, a partire dal 5 maggio, certifica l'esaurimento dei fondi che sarebbero stati girati ai ministeri competenti in base alla documentazione presentata per un'«equa riparazione» in caso di processi troppo lunghi. Anche altri due provvedimenti, legati alla legge «taglia spese», sono pubblicati in Gazzetta Ufficiale. Il primo è l'atto di indirizzo per il controllo e il monitoraggio degli andamenti di finanza pubblica per il 2003, che recepisce alcune indicazioni formali del Parlamento. L'altro è un decreto di Tremonti che, per il 2002, annulla l'obbligo di riduzione dei costi nei confronti delle Asl, degli ospedali e degli istituti di ricerca e di cura a carattere scientifico. È rimasta senza copertura una norma prevista da una legge del marzo 2001 - la cosiddetta legge Pinto - per un'«equa riparazione» in caso di violazione del «termine ragionevole» di un processo. È una norma che attua l'articolo 6 della «Convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'Uomo e delle libertà fondamentali» che l'Italia ha trasformato in una propria legge nel 1955. Il ragioniere generale dello Stato ha verificato l'esaurimento dei fondi pari a 6.561.585 milioni di euro: il capitolo di spesa è stato ripartito sulla base delle richieste pervenute da parte della presidenza del Consiglio e dei ministeri della Giustizia e della Difesa. In pratica, i fondi sono ora presso i ministeri. Per rimpinguare il fondo serve ora un intervento del Parlamento. Taglia spese 2003 — È arrivato in Gazzetta Ufficiale l'atto di indirizzo con il quale il governo chiede al Parlamento la possibilità di ridurre in modo uniforme la spesa nel 2003 nel caso di uno sforamento del deficit pubblico. Sono escluse dagli eventuali tagli le spese per gli asili nido, le scuole materne e quelle volte a fronteggiare calamità naturali. È previsto nell'iter anche il confronto con gli enti locali. Spese asl-ospedali — Un altro decreto, firmato dal ministro dell'Economia Giulio Tremonti, annulla il «taglio» ai «costi di produzione» di Asl, ospedali e istituti di ricerca e cura, taglio attuato proprio con il primo Taglia-Spese nel 2002, senza consultare la Conferenza Stato-Regioni.