DUE NUOVI GRAVI EPISODI DI INTOLLERANZA

Lo ha reso noto la Cisl dell'Emilia-Romagna denunciando anche che, due giorni prima, in un'azienda reggiana della zona della ceramica, un delegato Cisl è stato insultato e fatto oggetto del lancio di alcune piastrelle durante la pausa di lavoro. La sua «colpa» sarebbe stata aver osato pronunciare una battuta sull'atteggiamento assunto da Cofferati sul referendum sull'art. 18, oltre all'aver protestato per le continue distruzioni dei comunicati Cisl affissi nella bacheca dell'azienda. Il ripetersi di gravi episodi contro la Cisl e i suoi rappresentanti ha indotto ieri il segretario generale del sindacato Savino Pezzotta a chiedere un incontro urgente al ministro dell'Interno Pisanu, che lo riceverà al Viminale già questa mattina. In una nota di Via Po si legge che «ora si sta passando il segno», e che «i violenti hanno sbagliato ancora una volta i loro conti. La Cisl non ha paura e continuerà a battersi con forza e determinazione per le sue proposte sindacali riformiste». La Cisl chiede al governo «una decisa e tempestiva iniziativa per proteggere le sedi della Cisl e i suoi dirigenti» e di «fare piena luce su quanto sta accadendo, identificando i responsabili del clima di violenza nel paese e di aggressione alle libertà sindacali». Il leader della Uil Angeletti ha commentato che «è evidente che ci troviamo in una situazione nella quale il sindacato è ancora oggetto di intimidazione e questa è una questione importante, molto seria che è stata sottovalutata. I rischi sono concreti». Intanto ieri l'attentato compiuto il 15 maggio scorso con un ordigno esplosivo contro la sede Cisl in via Ancona a Cagliari è stato rivendicato, secondo quanto ha detto il segretario generale della Cisl sarda, Mario Medde, con una lettera ai due quotidiani sardi, da sedicenti «nuclei proletari per il comunismo», gli stessi che hanno rivendicato gli attentati contro la sede Cisl di Olbia, la Toro Assicurazioni di Sassari e le lettere contenenti proiettili contro esponenti politici, sindacali e magistrati. I documenti, sono ora all'esame dei magistrati della Direzione distrettuale antiterrorismo di Cagliari, ricalcherebbero lo schema dei vecchi documenti Br, e in particolare della colonna sarda «Barbagia rossa». I documenti contenenti le altre rivendicazioni dei Nuclei proletari per il comunismo analizzavano l' attuale contesto politico regionale, individuando due assi di potere: quello Confindustria-Governo e quello politico-sindacale, evidenziando la necessità di «aumentare lo scontro militare». In Sardegna proprio per respingere la violenza e le intimidazioni ieri c'è stata una mobilitazione sindacale con uno sciopero generale di 15 minuti proclamato da Cgil, Cisl e Uil. I lavoratori hanno effettuato l'astensione dal lavoro a fine turno.