di LUIGI FRASCA L'IMPEGNO principale di Forza Italia è di «evitare al nostro paese un ...
Così ieri presidente del Consiglio, Silvio Berlusconi, in collegamento tv via satellite con 126 città italiane dove sono in corso altrettante «Feste della libertà» indette dal suo partito. Il capo del governo chiama gli azzurri «apostoli, missionari, guerrieri di libertà». E libertà, sottolinea è anche quella di «essere giudicati da giudici imparziali, che siano sopra le parti, che non abbiano pregiudizi contro di noi e non ci considerino loro nemici politici». La «nostra filosofia di libertà» e la «religione della libertà», dice, si oppongono al nazismo e al comunismo che hanno portato «terrore, miseria, distruzione e morte»: «Per noi, invece la libertà è l'essenza dell'uomo e Dio, fin dalle origini, l'uomo l'ha voluto così: libero». Ma, continua Berlusconi, «il nazismo e il comunismo hanno avuto e hanno ancora, appeal forti». Il primo «ha scatenato istinti feroci nell'uomo con i campi di sterminio, con il suo desiderio e delirio di onnipotenza e una vertigine di distruzione». Il secondo «in Italia esercita ancora oggi un fascino perverso e la capacità di apparire come un bene nonostante la storia dimostri che è stata l'impresa più criminale della storia dell'uomo e che dovunque sia salito al potere abbia portato terrore, miseria, distruzione e morte». E ricorda che nel mondo esistono ancora paesi «dove non sono garantiti i diritti civili, umani e politici» una situazione in cui vivono, ricorda Berlusconi, 1 miliardo e 300 milioni di persone in regimi comunisti come quello di Cuba o della Corea del Nord. A questa concezione «noi vogliamo opporre - continua - il nostro credo cristiano-liberale dell'infinito, dell'assoluto valore umano. La nostra filosofia della libertà, la nostra religione della liberta». Una libertà, dice il presidente del Consiglio, che però va salvaguardata perché «una volta conquistata non verrà garantita per sempre e richiede, invece, un'attenzione continua». Ecco perché, insiste, «la nostra missione è la più alta, nobile ed entusiasmante che ci sia e per il vostro impegno politico, voi potete definirvi apostoli, missionari, guerrieri di libertà». Altro concetto essenziale ribadito da Berlusconi è quello dello Stato, che «non è un Moloch, ma una convenzione, un contratto. Lo Stato siamo tutti noi e non può essere invadente, non può arrivare dappertutto». E indica in un principio «di democrazia e libertà» ciò che garantisce il limite dell'azione dello Stato: quello «di sussidiarietà, un principio insieme liberale e cristiano che dice che lo Stato non può e non deve intervenire là dove i cittadini possono fare da soli». «Questo - aggiunge - è il principio che ispira la nostra concezione di federalismo e della devoluzione di alcune funzioni dello Stato alle istituzioni locali»; «lo Stato deve fermarsi là dove gli enti locali possono fare meglio. Questo è il federalismo che vogliamo nel nostro paese. Un federalismo solidale e giusto», principio valido anche per la comunità europea che non deve prendere iniziative se questo può essere fatto «meglio dai singoli Stati». Un discorso forte, cominciato con una battuta: all'inizio del collegamento infatti manca l'audio e sul video il premier si muove ma non si sentono le parole. Il problema viene eliminato e Berlusconi appena l'audio è ripristinato, ironicamente ne approfitta così: «Si è realizzato il desiderio del centrosinistra quello di avere un leader della Cdl che si può agitare come un burattino. Che si può agitare quanto vuole ma che non proferisce parole».