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Il ruggito delle donne azzurre: «Vinceremo in un'Italia più giusta»

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Al grido di «non c'è pace senza il rispetto dei diritti umani» l'«altra metà del cielo» di Forza Italia si è riunita per far sentire la sua voce in vista dell'appuntamento elettorale. In piazza Santi Apostoli, a Roma, oltre 500 donne - parlamentari, rappresentanti di circoscrizioni, aziende pubbliche - sono state protagoniste di una maratona oratoria di sei ore. Fra i pallonicini bianco-celesti e le allegre note della banda, l'entusiasmo di donne filiformi vestite di azzurro dalla testa ai piedi e di esuberanti giunoniche mamme o nonne forziste a tratti rischiava di coprire la voce di chi interveniva sul palco. Testimonial d'eccezione Clarissa Burt, «molto amica del partito». «Le donne di FI vogliono una giustizia giusta e uno Stato sociale che abbatta ogni tipo di privilegio» ha tuonato Maria Teresa Armosino, dirigente nazionale di Azzurro Donna, che ha lamentato la scarsa presenza femminile in tutto l'arco costituzionale. «È importante che le donne votino le donne e soprattutto che i partiti pensino di impegnarle nei posti chiave dell'amministrazione e non solo come forza di manovra» è stato il messaggio lanciato dall'onorevole Maria Burani Procaccini, presidente della commissione parlamentare per l'Infanzia. Durante la maratona oratoria si è parlato molto di giustizia. «Ogni volta che viene varata una nuova legge la sinistra si chiede sempre se possa interessare Berlusconi. Questa è una degenerazione della politica» ha lamentato Elisabetta Alberti Casellati, vice presidente vicario del Senato. L'onorevole Iole Santelli, della commissione Giustizia, ha elencato le tappe già percorse dal governo e i nuovi obiettivi per riformare il sistema giudiziario, «una battaglia storica e culturale per dare giustizia ai cittadini».

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