E l'Annunziata propone l' armistizio
Con i politici, di destra e di sinistra, che l'hanno apprezzata nel suo discorso della corona della settimana scorsa, con il dg Cattaneo per poi poterci litigare solo quando vuole, con i suoi ex colleghi del Tg3 che l'hanno criticata in questi ultimi giorni e magari anche con il presidente del Consiglio. I «panni sporchi» però preferisce «lavarli in casa», cioè all'interno della Rai. Lo dice chiaramente Lucia Annunziata, davanti ai parlamentari riuniti a San Macuto: «Un presidente di garanzia deve rappresentare la missione dell'azienda. Essere presidente significa per me incoraggiare la Rai a ritornare all'interno di sè stessa ed esprimere le sue capacità di competere sul mercato. E con questo con il direttore generale siamo d'accordo». La presidente si dice però «contraria a soluzioni normative, legalistiche, contrattualistiche dei problemi interni». E anche nei singoli casi, «bisogna togliere di mezzo l'orizzonte legalistico, e la questione Santoro si deve risolvere, ormai ha assunto un valore politico, riportandola all'interno dell'azienda». Così per Excalibur, «non si interviene, come per Santoro. Socci e Santoro - continua Annunziata - hanno diritto di lavorare, anche di sbagliare, ma si devono riportare le cose all'interno della linea editoriale». Quanto alla vicenda degli accertamenti al Tg3, «bisogna dire che in questo caso le accuse del premier non erano di faziosità ma di qualcosa simile ad un reato. A fronte di questo era possibile solo un accertamento, e sul significato però siamo stati lontani con il direttore generale, ma poi ci siamo ritrovati». Così anche per i corrispondenti, per Annunziata «il metodo deve essere quello di non creare degli strappi esterni all'azienda». Infine le cifre della crisi: «La Rai tra il 2000 e il 2003 ha perso 5,8 punti di share nella prima serata, mentre Mediaset ha guadagnato 4,3 punti. Il punto e mezzo di differenza è andato agli altri canali. Il problema poi - spiega - riguarda soprattutto il pubblico tra i 25 e i 44 anni». Ma le perdite non risparmiano la pubblicità, con una perdita di fatturato del 12% nel 2001 e nel 2002 e del 5,2% all'inizio del 2003. Se Cattaneo chiede alla politica di fare un passo indietro, l'Annunziata vorrebbe «che la Rai facesse un passo indietro rispetto alla politica». In mattinata al convegno su Bambini a Media aveva invece sottolineato da una parte l'esigenza di «dedicare produzione, tempo e programmi ai bambini». Poi aveva parlato del problema del rapporto fra i bambini e le news, in particolare quelle che li sottopongono ad immagini crude come quelle di guerra. «Trovo intellettualmente sbagliato tenere i bambini fuori dall'informazione», ha aggiunto confessando però di aver censurato alla figlia di nove anni alcune immagini del conflitto. Giu.Cer.