DURO POLEMICA ALLA CAMERA
Tanto che per due volte un indispettito Pier Ferdinando Casini è stato costretto a capovolgere l'ordine del giorno dopo aver constatato che il sostanziale ostruzionismo della Lega avrebbe permesso scarsi passi in avanti. Tanto che in serata il ministro dell'Economia, Giulio Tremonti, ha sottolineato che «è stato delegata agli ambasciatori in sede Ue la ricerca diplomatica di una soluzione». E La Russa (An) avverte: «Per noi la questione relativa all'approvazione del dl sulle quote latte ha assunto un rilievo che va ben oltre i contenuti del provvedimento, e la solidarietà al ministro Alemanno attiene ora alla stessa saldezza della coalizione della Casa delle Liberta». Eppure ieri a metà pomeriggio l'accordo sembrava ad un passo. La diplomazia interna del Polo sembrava aver raggiunto una mediazione in sei punti in grado di soddisfare anche la Lega. Ma al ritorno in Aula il capogruppo Alessandro Cè annunciava la prosecuzione dell'ostruzionismo, non essendo convincenti alcune rassicurazioni del Governo. «C'è una mediazione su alcuni punti ma nessun vero accordo, in particolare sugli aspetti del decreto che premiano solo chi ha quote di carta e non i veri agricoltori». E l'intera questione è quindi slittata a stamattina, con in mezzo una nottata di nuove messe a punto. Eppure a metà pomeriggio era stato il capogruppo leghista in commissione Agricoltura Luigino Vascon ad annunciare un accordo ormai imminente. «Chiediamo qualche limatura sulla rateizzazione delle multe, ma ormai siamo vicini alla meta». Il nodo su cui si è nuovamente arenata l'intera questione è proprio la rateizzazione in trent'anni a tasso zero delle multe, da sottoporre però alle autorizzazioni comunitarie. Un passaggio giudicato inutile dalla Lega che su questo è pronta a far saltare di nuovo il tavolo. Che la questione fosse ormai sbloccata lo dava per certo a metà giornata anche il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi: «Ho parlato con Bossi, non vedo problemi credo che si stia trovando un accordo che possa soddisfare sia la Lega che il ministro Alemanno». Più in generale il presidente del Consiglio ha ribadito che a costringere il Governo alla trattativa in Europa «è stata la disastrosa eredità raccolta che costringeva l'Italia a comprare il 46% del latte all'estero». Ora si sta cercando di «migliorare la situazione, ma non è facile perchè in Europa c'è chi ha vantaggi dal lasciare la situazione com'è». La tensione in Aula si è trasferita anche fuori Montecitorio, dove un centinaio di allevatori che protestavano sono entrati in contatto con le forze dell'ordine dopo che avevano cercato di sfondare le transenne che limitano Piazza Montecitorio per avvicinarsi alla Camera e a Palazzo Chigi. Momenti di tensione ma nessun incidente.