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Nei libri di testo i lager nazisti sono «campi di sterminio», quelli comunisti «campi di lavoro»

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La maggioranza degli studenti che faranno la maturità non ha la minima idea di cosa furono le stragi sovietiche e titine Foibe e gulag? Mai sentito parlare

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Almeno così risponde la maggioranza degli studenti che affronteranno l'esame di maturità quest'anno. Ben sei allievi dell'ultimo anno delle scuole medie superiori su dieci non ha mai sentito parlare delle fosse comuni in cui vennero nascosti i corpi di migliaia di italiani uccisi dai comunisti jugoslavi. Ma il 40 per cento risponde di aver ascoltato alle proprie orecchie la parola "foiba", ma aggiunge che non sa che cosa sia: quasi due terzi (il 64,9% per la precisione) non sa fornire infatti una spiegazione. La situazione non cambia sostanzialmente quando si parla invece di gulag. I campi di sterminio dei comunisti sovietici sono completamente sconosciuti alla metà dei ragazzi. Il 52%, infatti, ne ha sentito parlare mentre il 47,1% non trova il termine in alcun modo familiare. Il 49,5% di quelli che almeno hanno sentito la parola "gulag" ignora che cosa sia. Sono questi alcuni dei dati del primo Rapporto nazionale sulla Scuola Eurispes-Liberal, presentato ieri mattina. L'intera quinta sezione del Rapporto cerca di rispondere al quesito «I ragazzi conoscono la storia?». I ricercatori hanno interrogato durante la prima settimana dell'aprile scorso un campione di mille studenti dell'ultima classe delle scuole medie superiori con un questionario contenente diverse domande «chiuse». Oltre a foibe e gulag c'erano domande sulle differenze tra rivoluzione americana e francese, su come i professori di storia dovrebbero fare lezione, sulla spedizione dei Mille e sulle esperienze dei totalitarismi comunista e nazista. Ma se gli studenti ne sanno poco o nulla, la colpa è anche dei libri di testo, che anche sono stati oggetti dell'indagine dell'Eurispes. «Nello specifico - si legge nello studio - l'analisi del contenuto dei testi di storia ha rilevato che che tutti i testi parlano dei gulag. Sul piano definitorio, mentre ai lager (nazisti) si fa riferimento prevalentemente come "campi di sterminio" e "di concentramento", dei gulag "campi di lavoro". Emerge quindi che dei gulag si evidenzia in particolar modo l'aspetto relativo allo sfruttamento economico e al lavoro forzato, piuttosto che quello di sterminio e della pianificazione del "genocidio di classe". Solo un testo delle scuole medie ("Il racconto delle grandi trasformazioni" di De Bernardi-Pedron-Pontalti) parla di gulag come di "campi di lavoro e di sterminio». Il discorso non cambia quando si tratta di quantificare le vittime: si parla solo di quanti furono deportati ma non dei morti. Per il presidente della Commissione Cultura della Camera e presidente della fondazione Liberal, Ferdinando Adornato, i libri di storia non sono faziosi, ci sono però «omissioni anche gravi» e un atteggiamento di «doppiopesismo» verso i due grandi regimi totalitari del XX secolo. «A me - ha detto Adornato - preoccupano le omissioni, a volte anche gravi nelle conoscenze dei ragazzi, che vanno dal Risorgimento alle foibe ai gulag. L'altro punto riguarda il doppiopesismo nel giudicare i due totalitarismi del '900».

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