ECOFIN A BRUXELLES
Con l'obiettivo di raggiungere «un'intesa politica per avviare un negoziato» come riferiscono fonti della presidenza greca a Bruxelles. La tenterà oggi il ministro dell'Economia Giulio Tremonti per portare a casa l'accordo europeo sulle quote latte. La soluzione dell'intricata vicenda ruota intorno al decreto legge, il cui esame è stato sospeso dal Parlamento, proprio in attesa del vertice Ecofin. Tremonti insisterà sul fatto che l'Italia si impegnerà d'ora in poi a rispettare la quota di produzione assegnata da Bruxelles. Il testo infatti obbliga chi sfora i limiti della produzione a versare l'ammenda con scadenza mensile. Per il pregresso, pari a 648 milioni di debito dovuto da 23.399 produttori nel periodo 1996-2001, il ministro dell'Economia chiederà una rateizzazione del pagamento in 30 anni senza calcolare gli interessi. Infine l'Italia è pronta a mettere nel piatto ulteriori concessioni. Cioè ad includere nel provvedimento la campagna lattiera 2001-2002 ed il ritiro dei ricorsi presentati davanti alla corte europea di Giustizia del Lussemburgo per i periodi 1995-'96 e 1997-'98. Ufficialmente la presidenza greca non svolge alcuna mediazione. Ma, da alcuni giorni, il presidente di turno Nikos Chistodoulakis ha messo in gioco tutto il suo prestigio per sbloccare i veti incrociati che sono all'origine dell'impasse. Se Bruxelles darà luce verde alla richiesta del nostro governo, l'Italia sbloccherà l'iter delle nuove regole europee sulla tassazione dei risparmi. In questo modo la soluzione, delineata in una bozza di compromesso in cinque punti, potrebbe essere varata nel prossimo vertice dell'Ecofin convocato per giugno dopo il voto amministrativo in Italia. Sul buon esito della trattativa gravano però le riserve di Francia, Germania e Gran Bretagna. E, ancora di più, l'opposizione di Olanda e Danimarca il cui rappresentante ha il mandato per sbarrare la strada alla proposta italiana. D'altra parte il verdetto dell'Ecofin deciderà l'esito del confronto politico scoppiato nell'aula di Montecitorio che ha portato alla minaccia di dimissioni da parte del ministro delle Politiche Agricole Gianni Alemanno. Domani alla Camera riprenderà l'esame del decreto legge che deve essere licenziato dalla Camera entro giovedì prossimo per essere convertito dal Senato entro la scadenza del 30 maggio. Dopo aver minacciato l'ostruzionismo presentando 1.360 emendamenti, la Lega è pronta a votare il provvedimento in cambio del sì dell'Ue alla rateizzazione delle multe che in gran parte sono a carico di allevatori del Nord. Intanto scendono in campo anche i produttori. Nel corso di un sit-in a Mantova il presidente della Confederazione degli agricoltori Massimo Pacetti ha chiesto l'approvazione tempestiva del dl per il riordino del settore lattiero-caseario.