Tra viagra, pillole e false gaffe dal Cavaliere valanga di battute
Quasi un record, per Silvio Berlusconi, che ha intrattenuto la platea azzurra raccontando ben cinque barzellette del suo vecchio repertorio. Per l'esordio, Berlusconi ha preso spunto dall'invito lanciato dagli azzurri «tieni duro». «Non abbiate paura, e poi diciamolo chiaro... adesso ci sono anche le pillole». Sempre con l'obiettivo di tenere alta l'attenzione del pubblico, per un certo punto del suo intervento Berlusconi ha parlato dell'Inghilterra per dire che là «si mangia male». «Ora nella sinistra diranno "ecco una gaffe di Berlusconi, ha offeso Blair e i suoi concittadini"», ha detto che ha raddoppiato la pseudogaffe: «Ho già lo stomaco rovinato per le volte che mangio a Bruxelles: ecco ora diranno "che Berlusconi è fuori di testa e che in vista del semestre europeo si aliena il Belgio e la Gran Bretagna"». Il premier ha anche coinvolto Don Gianni Baget Bozzo per chiedergli la sua «benedizione» per quanto affermava. «Ho ragione, vero? Mi dà la sua benedizione? Prega sempre per me? Si, amen...». Poi, il premier, parlando della legge sulle rogatorie e della Cirami per respingere l'accusa di legge ad hoc, ha dato una interpretazione che ha divertito molto gli azzurri. «È un diritto dei cittadini rivolgersi alla Cassazione se l'atmosfera non fa presagire che ci sia un giudizio imparziale - ha detto Berlusconi - perché magari qualcuno ha fregato la fidanzata al presidente del tribunale: a noi succede perché siamo tombeur de femmes, mai di un amico però, di un magistrato questo è decente...». Non basta, il presidente del Consiglio tra il serio e il faceto ha detto ai suoi che intende raccogliere in un libro le barzellette, che in realtà - ha sottolineato - sono «storie di vita». Infine, l'ennesima battuta che scatena una polemica. «Scajola è stato un ottimo ministro - ha detto il premier - che da galantuomo ha passato il testimone, e non si ricordano dimissioni date per una parola dal sen fuggita. E che non era campata in aria, ma veniva fuori da tutta una serie di suggestioni che gli erano state rivolte». Insorge il centrosinistra. La Margherita chiede di spiegare «le sue infelici parole». «Nessuno si permetta, per volontà esasperata di polemica politica, di strumentalizzare una frase del presidente del Consiglio in merito al professor Marco Biagi al quale è intitolata la riforma del lavoro del nostro governo» dice Paolo Bonaiuti, portavoce del presiente Berlusconi.