Per la Vigilanza tutto in regola
Anche se poi il presidente della Vigilanza Petruccioli (Ds) esprime il suo dissenso, sconfessa la sinistra, annulla in un sol colpo tutte le accuse e ammette che l'intervista del presidente Berlusconi a «Excalibur» «di per sè non è incompatibile» con gli indirizzi della commissione di Vigilanza, ma mancava «l'equilibrio del contraddittorio». Il presidente della Vigilanza spiega infatti che «l'inserimento dell'intervista del presidente del Consiglio nella trasmissione di Socci del 9 maggio non è, di per sè, incompatibile con l'indirizzo emanato dalla commissione sulla presenza delle parti coinvolte in procedimenti giudiziari in corso durante i programmi di approfondimento. Quella incompatibilità - ha spiegato - riguarda infatti coloro che sono chiamati a sostenere le tesi in contraddittorio». Parole che suonano ben diverse dai fulmini che arrivano su Socci dall'opposizione. Gli onorevoli Gentiloni e Falomi (Margherita e Ds) lunedì presenteranno all'Autorità garante per le Comunicazioni un esposto per fare applicare il regolamento della campagna elettorale ed investiranno la commissione di Vigilanza e per suo tramite il CdA Rai. Fassino, parlando all'assemblea delle donne dei Ds, ironizza sugli ascolti di Excalibur, mentre per Rutelli e Parisi quello del presidente del Consiglio «è stato un monologo indecente ed è irresponsabile la polemica contro Prodi». Di «uso privatistico dell'informazione» parlano invece i cofferatiani. Contro tutte le strumentalizzazioni è compatta la Cdl: «I campioni dell'Italia forcaiola e giustizialista, pretendono che il presidente del Consiglio attenda remissivo e rassegnato», sottolinea il responsabile informazione di Forza Italia, Paolo Romani. «Le parole del presidente della Commissione di Vigilanza Rai, Claudio Petruccioli, sono la migliore conferma del fatto che l'arroganza di alcuni esponenti della sinistra è tale da sconfinare nel ridicolo», afferma Giorgio Lainati, responsabile comunicazione del gruppo di Forza Italia alla Camera. Mentre il ministro per gli Affari regionali, Enrico La Loggia, reagisce alle parole del presidente della Commissione Ue Prodi: «A me pare che a chi è stato accusato ingiustamente, con accuse totalmente assurde sia quantomeno da riconoscergli il diritto di spiegare la sua posizione». La difesa del conduttore di Excalibur, Antonio Socci, è appassionata: «È una questione di cronaca: la vicenda Sme e le sue ricadute politiche sono il caso della settimana e noi abbiamo cercato di saperne di più. Abbiamo intervistato il presidente del Consiglio, leader di una maggioranza che sulla questione della giustizia ha intenzione di prendere alcune iniziative». Il vicedirettore di RaiDue replica alle accuse di mancanza di contraddittorio spiegando di aver chiesto un'intervista anche al presidente della commissione europea Romano Prodi e a Carlo De Benedetti. «Abbiamo chiesto - spiega Socci - di intervenire e loro, in libertà, hanno deciso di non partecipare e di mandare un comunicato che abbiamo poi trasmesso». Poi spiega: «Sarei stato felice se Prodi avesse dato anche lui l'intervista perchè penso che la gente abbia desiderio di capirne di più». «Noi facciamo un settimanale di approfondimento politico - afferma Socci - ed è difficilmente contestabile che la questione politica esplosa questa settimana fosse relativa al processo Sme e alla riforma della giustizia. Il processo Sme non è un processo che riguarda un privato cittadino, mi pare una questione politica. Noi volevamo approfondire quello che sta succedendo alla politica e quello che potrebbe succedere nelle prossime settimane». Il vicedirettore di Rai 2 difende poi l'equilibrio con cui la trasmissione era stata pensata. «Abbiamo chiesto - spiega - la versione di ciascuno ai protagonisti, abbiamo invitato un sacco di gente, soprattutto di sinistra, che non è venuta». Giu.Cer.