Condono, si riparla di proroga
Ieri il premier davanti ai rappresentanti della Confcommercio dice infatti che è stata decisa una breve proroga, «di qualche ora». La speranza è stata subito troncata: il premier ha subito rettificato, facendo anche seguire le sue parole da un comunicato ufficiale di Palazzo Chigi: «Se ne è parlato — ha chiarito Berlusconi — non c'è nessuna decisione, è improbabile, anzi è quasi da escludere, che ci possa essere». Ma il tema a questo punto è rimasto aperto. Venerdì alcune voci, riferite in particolare dalla stampa vicina all'opposizione, avevano ventilato un'adesione al condono inferiore al previsto: il gettito complessivo dei condoni messi in campo dal governo ammonterebbe a malapena a 4,5 milioni di euro, con un'adesione - peraltro limitata prevalentemente al tombale e al concordato e "fotografata" ad aprile - di appena il 20% della platea dei potenziali aventi diritto. La stampa d'opposizione aveva quindi sostenuto che il governo sarebbe stato costretto a prorogare i tempi del condono ipotesi contro la quale si è espresso il presidente di Confcommercio Billè. Il ministero dell'Economia non ha volutamente risposto in via ufficiale e ha lasciato che a replicare fossero - in via informale - le stesse categorie dalle quali è giunta in effetti la conferma che gli uffici stanno fronteggiando una soddisfacente mole di richieste, al punto da far supporre che il gettito possa arrivare a 10 miliardi superando nettamente così gli 8 previsti. E che, comunque, per valutare l'andamento dell'operazione occorrerà attendere la scadenza, tenuto conto che nella valutazione esatta del gettito giocheranno due importanti fattori: che chi ha utilizzato per i versamenti le modalità telematiche offerte dal modello F24 vedrebbe addebitato il pagamento sul suo conto corrente - come previsto dalla norma - l'ultimo giorno utile di valuta; e che i meccanismi di rateizzazione non consentono una visione a saldo del fenomeno. Ancora ieri sera, comunque, notizie di agenzia riferivano che un decreto di proroga della scadenza, già predisposto al ministero dell'Economia, verrebbe presentato al prossimo Consiglio dei Ministri, con nuova scadenza probabilmente al 20 giugno.