Berlusconi esclude il rimpasto: «Lui e gli altri ministri hanno lavorato bene in questi due anni»
Anzi il governo va dritto per la sua strada ed ecco cosa farà nei prossimi anni. Silvio Berlusconi risponde alle accuse e rilancia a tutto campo. Con uno slancio di nuovo ottimismo: dopo il periodo buio della stagnazione, arriverà nel 2004 una «robusta ripresa» dell'economia. E uno stop: non si può consentire di andare in pensione troppo presto, ad esempio a 58 anni. Ecco in sintesi il Berlusconi pensiero. Infrastrutture. «Finalmente c'è la nuova legge sugli appalti pubblici, decisamente migliore di quella precedente. Il problema delle infrastrutture è fondamentale per il nostro paese, dovendo superare un gap del 50% rispetto a paesi come la Francia. Mezzogiorno. «La riunione del Cipe di ieri - spiega il premier - ha destinato 16 mila miliardi di vecchie lire al Mezzogiorno». Snellire le pratiche burocratiche e combattere la mafia i due cardini. Ripresa in arrivo. «Dobbiamo essere un po' ottimisti sulla situazione. Dopo il periodo di stagnazione legato anche alle incertezze sui tempi della guerra in Iraq - avverte il presidente del Consiglio -, ora si può guardare con fiducia al prossimo futuro, potendo auspicare in una ripresa robusta a partire dal prossimo anno». Semestre Ue. Una sola superpotenza non è positiva. L'Europa, sostiene Berlusconi, deve dotarsi di unità e mezzi tali da creare un rapporto paritetico con gli Usa. In questo quadro, secondo il premier, bisogna anche pensare ad un rafforzamento delle spese per la difesa, sia a livello nazionale che nel contesto comunitario. Tasse e fisco. L'esecutivo punta a una riduzione delle imposte e, ritiene, in particolare, l'Irap una imposta non equa e inadeguata rispetto allo sviluppo che si deve perseguire. Rimpasto. «Non è previsto nessun rimpasto durante la legislatura. Anche per evitare di buttare via l'esperienza di ministri che stanno lavorando quasi da due anni» dice il Cavaliere riferendosi a Giulio Tremonti. «Un ministro - sottolinea - che ha un carattere difficile ma che è anche geniale, un personaggio quasi insostituibile». Promossi e bocciati. «Questo governo, che vedo criticato, ha ministri molto validi - dice ancora Berlusconi -, gente che viene dal mondo del lavoro, tutti professionisti, come lo stesso Tremonti, Marzano, Stanca, la Moratti e tutti gli altri». Assegni in bocca. Repinge le accuse e rettifica quanto detto venerdì. «Semplicemente dissi che a volte a Milano si doveva andare negli vari uffici, qualche volta con degli assegni in bocca per avere delle informazioni. In verità non ho mai accettato di andare con le buste in bocca, e tanto meno ho chiesto di farlo ai miei collaboratori. Rifiutando questo calvario per avere le licenze edilizie ho dovuto lasciare Milano e andare in comuni più piccoli. Ma anche in questo caso l'opposizione riesce a ribaltare la realtà». Pensioni. L'attuale sistema non va, sostiene Berlusconi: non è economicamente sostenibile un modello che consente di andare in pensione a 58 anni a fronte dell'aumento della durata media della vita. «L'Ue non può pensare - sono state le sue parole - che a 58 anni, con i progressi medici che ci sono, si possa andare in pensione e farsi mantenere, dagli altri cittadini che lavorano, fino a 80 anni». Questo peso economico infatti - ha concluso - sarebbe «insostenibile». No dei sindacati. Il premier ipotizza una riforma delle regole insieme all'Europa che preveda anche l'introduzione di incentivi per chi resta al lavoro e disincentivi all'uscita per anzianità. Scarpe. Velenosa battuta di Massimo D'Alema il quale si chiede quanto costi al Paese un premier che «aveva le scarpe così sporche di fango» e che ora pensa ad approvare una legge che dica che «Berlusconi non si può processare». Insorge Forza Italia.