LUGANO —La ricerca della verità sulle presunte tangenti della vicenda Telekom-Serbia è diventata un delicatissimo ...
Il consulente finanziario Igor Marini, personaggio centrale della vicenda, è stato arrestato ieri a tarda sera con l'accusa di riciclaggio: con le sue dichiarazioni aveva praticamente ammesso di aver riciclato danaro di provenienza illecita. Enrico Nan (Fi) e Giovanni Kessler (Ds), i due parlamentari italiani arrivati ieri mattina a Lugano per cercare le prove della corruzione, tra 40 scatoloni di documenti ereditati dal notaio Gianluca Boscaro, sono stati bloccati e portati al Palazzo di giustizia. Ne sono usciti dopo quattro ore e mezza, con imputazioni - formali, hanno detto i parlamentari - relative agli articoli 271 e 273 del codice penale elvetico, cioè di atti compiuti senza autorizzazione per uno Stato estero e spionaggio economico. Reati federali, per i quali si è mosso da Berna il procuratore generale della Confederazione. La loro reazione è stata di sorpresa: abbiamo solo accompagnato Igor Marini a prendere dei documenti. In Italia una cosa del genere non sarebbe successa. E Marini a Nan e Kessler ha detto che la moglie di Boscaro gli ha confermato che i suoi documenti sono effettivamente nei 40 scatoloni. La verità, o l'asserita verità, sarebbe appunto nei quaranta scatoloni del defunto notaio ticinese, morto un anno fa in un incidente di deltaplano. Lì si troverebbe la risposta ai pesanti interrogativi sollevati dal consulente finanziario Igor Marini che l'altro ieri, in Commissione parlamentare Telekom Serbia, ha accusato «Mortadella», «Ranocchio» e «Cicogna» (indicati come Romano Prodi, Lamberto Dini e Piero Fassino, che hanno subito smentito e annunciato azioni legali) di essere destinatari di tangenti nell'ambito dell'operazione che, nel giugno del '97, portò Telecom, allora di proprietà pubblica, all'acquisto del 29% della compagnia telefonica serba. Di quei 40 cartoni, nel pomeriggio di ieri, nell'ufficio dei fallimenti di Lugano ne sono stati controllati dieci, come chiesto formalmente dallo stesso Marini, giunto in Canton Ticino accompagnato dai due componenti della Commissione Parlamentare Nan e Kessler. Il consulente finanziario afferma che i documenti che provano le sue accuse «sono stati trovati». In realtà, nei dieci faldoni sarebbe stato trovato solo un documento che proverebbe l'attività di intermediazione finanziaria tra società estere di Marini, ma che non avrebbe collegamenti con la vicenda Telekom Serbia.