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Giustizia, lo scontro non è costruttivo

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Il quotidiano vaticano, nello spazio dedicato all'analisi della situazione politica italiana, ha ricostruito ieri le polemiche delle ultime ore, rilevando come «il filo di un dialogo tra schieramenti, per ora, resta dunque esile». Il Quirinale, sottolinea il giornale, «segue con crescente preoccupazione lo sviluppo di una situazione che sembra farsi sempre più delicata». L'esempio dell'ideale di dialogo politico di Aldo Moro è stato fatto citando le parole del presidente della Camera, Pier Ferdinando Casini: il «nemico» politico deve tornare ad essere un semplice avversario al quale riconoscere una piena legittimazione democratica. La questione, secondo «L'Osservatore», è nella «ricerca di un punto di equilibrio accettabile per entrambi gli schieramenti». Intanto, anche il Sir, il servizio di informazione religiosa promosso dalla Cei, ha affrontato il tema della giustizi nella nota settimanale: «L'orologio sembra fermo a più di dieci anni fa. Politica e giustizia, processi e sentenze sono sempre al centro di un dibattito nervoso e fino ad ora poco concludente, che sembra soprattutto rendere ancora lontana la fine della "transizione"». «Con quali prospettive?» si è chiesto il Sir. «Quella di una "soluzione finale", di uno scontro risolutivo, come a tratti sembra balenare? Oppure quella di un equilibrio costituzionale da riaffermare e rilanciare?».

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