Lo scontro Berlusconi-Tg3 finirà in Vigilanza
L'Annunziata: «Risponderà l'azienda». Martedì il caso in CdA. L'opposizione difende Di Bella
Per il secondo giorno di seguito il presidente del Consiglio stigmatizza il comportamento fazioso del Tg3. È scontro politico ad alta temperatura fra ciò che rimane di Telekabul a viale Mazzini e il Governo, dopo le accuse dello stesso presidente Annunziata nei confronti del premier e le critiche dell'opposizione al Tg2. Intanto, Michele Santoro giudica «inaccettabili le proposte fattegli dalla Rai davanti al giudice Pagliarini (16 puntate in seconda serata e 8 nel pomeriggio del sabato) e parla di «un escamotage che è stato trovato ad Arcore, non in Rai». E poi con la sua tragicità da operetta: «È un omicidio professionale, una prigione culturale». Quindi Santoro, recidivo, attacca per l'ennesima volta Berlusconi e rifiuta tutto prima della decisione del giudice. La Rai replica: «Un dipendente non può scegliersi il posto in palinsesto». Lucia Annunziata invece non replica alle accuse al Tg3, ma afferma che si tratta di «una questione aziendale, risponderemo come azienda». Ed è già chiaro che il CdA di martedì prossimo se ne occuperà. Nello stesso giorno la Vigilanza, che ha in programma il dibattito con i vertici, potrebbe decidere di ascoltare il direttore del Tg3 Antonio Di Bella e gli altri direttori. I primi a reagire sono gli stessi giornalisti di Di Bella, che chiedono «ai vertici della Rai di rompere il silenzio e di intervenire a difesa dell'Azienda e del diritto-dovere del servizio pubblico di informare i cittadini». Natale dell'Usigrai parla di «affermazioni gravissime». Ds e Margherita insorgono contro il premier.. «Il presidente del Consiglio ha solo evidenziato la faziosità del Tg3» spiega Giorgio Lainati (Fi), «Confermo attacco Tg3 al premier», afferma Paolo Romani(Fi), mentre il vicepresidente del Senato Roberto Calderoli (Lega) critica il Presidente della Rai che deve «risolvere i problemi», e non «amplificarli». A difenderla è Petruccioli, per il quale l'Annunziata «ha solo constatato un dato del mercato» e non ha attaccato Berlusconi. Sul fronte interno, Annunziata e Cattaneo hanno voluto ieri offrire un'immagine idilliaca, portando in Senato un documento unitario e bipartisan sulla legge Gasparri. Mentre infuria la polemica, il Tg1 torna secondo al Tg5 con il 30,35% di share contro il 32,42% del Tg di Mentana. Baudo si becca la sua multa da Cattaneo, ma difeso da Annunziata, Rumi e Veneziani, che avrebbero voluto solo un «cartellino giallo». Martedì in CdA la formalizzazione delle deleghe ai consiglieri: «Reti radio e Tv» per Veneziani, «Territorio» per Petroni, «Fiction e Cinema» per Alberoni, «Informazione religiosa e cultura» per Rumi e «Informazione giornalistica» per il presidente Annunziata.