LE REAZIONI DEI MAGISTRATI

Csm e Anm accusano presidente del Consiglio e ministro della Giustizia Il Comitato di presidenza del Csm - il vertice dell'organo di autogoverno presieduto dal vicepresidente Virginio Rognoni - ha dato infatti il via libera al fascicolo a tutela dei giudici del processo Imi-Sir/Lodo, la cui apertura era stata chiesta da tutti i 16 componenti togati del Consiglio dopo le critiche rivolte ai magistrati dal presidente del Consiglio. Attualmente il fascicolo - di cui sarà relatore il togato di Magistratura Indipendente Francesco Lo Voi - è composto dalla richiesta dei togati e dagli articoli da loro allegati sulle dichiarazioni fatte da Berlusconi subito dopo la sentenza che ha condannato Cesare Previti a 11 anni. In quell'occasione il premier aveva parlato di una «persecuzione politico-giudiziaria» nei confronti del parlamentare di Forza Italia, cui aveva espresso solidarietà e aveva sostenuto che «la politicizzazione di certa magistratura, volta a condizionare la nostra vita politica, è un problema che dovrà essere risolto per il bene del Paese, delle sue istituzioni, dei cittadini italiani». L'intervento del Csm dovrebbe concretizzarsi in una risoluzione a difesa dei giudici del processo. Ma a Palazzo dei marescialli c'è anche chi non esclude che il fascicolo possa allargarsi anche alle critiche rivolte alla magistratura dal presidente del Consiglio dai microfoni di «Radio anch'io» e a quello del ministro della Giustizia, che ha accusato parte dei giudici di coltivare «progetti eversivi». Si spinge oltre l'Associazione nazionale magistrati che dichiara, in una nota della giunta esecutiva: «Quando il Presidente del Consiglio parla di criminalità giudiziaria e continua a delegittimare la magistratura ed il Ministro della giustizia parla di magistratura eversiva, l'Anm ha il dovere imprescindibile di esprimere il più vivo allarme di fronte ad una lacerazione del quadro istituzionale dei corretti rapporti tra i poteri dello Stato che non ha precedenti nella storia del nostro Paese». Il Ministro della Giustizia Castelli, sottolinea l'Anm, «accusa la magistratura di politicizzazione e dichiara che "una parte della magistratura coltiva progetti eversivi". Il Ministro preannunciando per pubblici proclami iniziative disciplinari ed indagini ispettive, viola il dovere di riservatezza e porta nella polemica politica contingente una prerogativa che la Costituzione gli attribuisce invece nell'esclusivo fine del corretto funzionamento della giustizia.