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Gli uffici pubblici si trasferiscono on line Progressive riduzione dei tempi, eliminazione dei micidiali «faldoni» e delle file agli sportelli

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Le tecnologie informatiche hanno completato la loro diffusione negli uffici e virtualmente aboliscono, e comunque renderanno irrisori, i tempi delle comunicazioni all'interno della pubblica amministrazione. Non a caso ieri al Forum della Pa in corso a Roma, oltre all'intervento del «padrone di casa», il ministro della Funzione Pubblica Luigi Mazzella, che ha sottolineato l'importanza della imparzialità partitica e della elevata qualificazione del settore, quelli dei ministri delle Comunicazioni Gasparri e dell'Innovazione Stanca hanno fornito il quadro dello sviluppo tecnologico, mentre la titolare delle Pari Opportunità, Prestigiacomo, ha sottolineato che molta strada resta da fare per equilibrare la presenza femminile ai livelli dirigenziali perché se nella Pa le donne sono il 50% dei dipendenti, la misura scende al 23% fra i dirigenti e al 15% fra i dirigenti generali. Il ministro Stanca ha fornito dati che seppelliscono (forse) l'immagine letargica della burocrazia nazionale. L'Italia sale al nono posto, dal dodicesimo del 2001, davanti ad Austria, Olanda, Grecia, Germania e Belgio, nella classifica sull'e-government della Commissione europea presentata a ottobre 2002. Inoltre «è una delle nazioni europee con la maggiore crescita (+18%) dei servizi in rete, dopo Svezia, Danimarca e Belgio». La percentuale degli uffici informatizzati nelle amministrazioni centrali dello Stato, ha aggiunto, dal 70% del 2000 è passata all'87% dell'anno scorso: e dato molto significativo è che i dipendenti che dispongono di una e-mail dal 24%del 2001 sono passati al 40% del 2002. Addio progressivo, quindi, ai micidiali faldoni, che contenevano le tonnellate di carte che da sempre sono state il pane quotidiano per milioni di dipendenti pubblici. Ma non è solo questione di eliminazione degli eterni «scartafacci». La disponibilità in rete elimina i tempi morti e rende gestibili immediatamente le responsabilità. Inoltre toglie gradatamente le sofferenze dei cittadini, non solo per l'abbreviarsi delle attese, ma perché loro stessi possono comunicare informaticamente con l'amministrazione. Con la riduzione dei tempi, quindi, e con l'addio ai faldoni arriverà in notevole misura anche l'addio alle file davanti agli sportelli. E, proprio per questo, «Dalle code al clic» è il titolo del manuale elaborato all'Innovazione e distribuito ieri, che contiene una sorta di «pagine gialle» on line che aiuterà l'accesso dei cittadini alle informazioni limitando al massimo le file. Il ministro delle Comunicazioni, Maurizio Gasparri, ha affrontato, politicamente, lo stesso tema, rivendicando al governo di centrodestra il merito di aver dato una spinta decisiva alla modernizzazione. «Noi vogliamo - ha detto - un mondo on line e non "in line". Traducendo, un mondo che sia in rete, che abbia risposte immediate e non sia in line, in coda, in attesa spasmodica di risposte». L'importanza decisiva dei contatti efficienti e efficaci fra le istituzioni è stata sottolineata anche dal sottosegretario alla Funzione Pubblica Learco Saporito. Se i centri decisionali si moltiplicano, ha sottolineato, «la governabilità di un sistema amministrativo risulta assicurata dal funzionamento di organismi di contatto tra istituzioni». Saporito ha anche rilevato che l'impatto della regionalizzazione e della privatizzazione nel sistema amministrativo pone il problema di rafforzare i riferimenti ai principi costituzionali unificanti per lo status dei dirigenti. Innumerevoli gli aspetti particolari che si mostrano nelle centinaia di stand del forum. Il sottosegretario agli Interni Antonio D'Alì ha, fra le innovazioni più significative, sottolineato quella della carta d'identità elettronica che, con lo sviluppo del federalismo, potrà assumere anche un significato di pratica concreta dell'uguaglianza fra tutti i cittadini, tanto che la ha definita «carta dei diritti e delle garanzie». Per la conclusione del forum venerdì pomeriggio è prev

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