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Bossi assicura: restiamo al governo

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Ieri da Pontida, al termine dell'assemblea che prepara la festa padana di oggi, il leader della Lega Umberto Bossi rilancia agli alleati di governo l'invito a dare un'impennata sul fronte delle riforme ricordando con nostalgia i tempi del parlamento del nord. Quanto alla stabilità della maggioranza governativa, Bossi, alla frase detta entrando all'assemblea «la Lega resterà al governo fino alla fine della legislatura», uscendone, con un sorriso precisa: «Il governo deve anzitutto riuscire a fare e se non accelera sulle riforme.... vedremo». «La via una forza politica di stimolo come la Lega - dice Bossi - è quella di allearsi in forme più dirette al popolo altrimenti i rischi sono che si vada avanti per troppo tempo e poi manchi quello necessario per finire le riforme». «Questo non deve capitare - aggiunge - e per questo abbiamo deciso di muoverci. La Lega non ha paura del popolo e quella di oggi è proprio una bella Lega, come quella dell'88, dell'89, una Lega molto preparata perché stando al governo ha visto dal di dentro tante cose e quindi ha pure le soluzioni per molte cose». Il problema secondo il senatur è «di riuscire a costringerli a sostenere il cambiamento e per fare questo non c'è che una risposta: il popolo». Riferendosi poi al parlamento del nord, «fu una bella esperienza - dice - ma le cose non si rifanno mai allo stesso modo però bisogna trovare un aggancio stabile con la gente. La sensazione - aggiunge - è che dobbiamo cautelarci. Il parlamento, come lo intendiamo noi, è nella sostanza, nella capacità di proporre secondo la sensibilità popolare. Non è solo un atto formale ma è una cosa molto più semplice che deve rappresentare la volontà popolare».

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