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OGGI ALLA CAMERA CINQUE MOZIONI SULLA POLITICA DI FIDEL CASTRO

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Ma non ci sarà un voto condiviso. Cuba e Fidel dividono il centrosinistra, tra quanti condannano le violazioni dei diritti umani e quanti vedono in lui l'ultimo campione dell'anti-imperialismo; ma inaspettatamente è anche il centrodestra a dividersi, in una strana rincorsa a chi assume la posizione più intransigente verso il regime di L'Avana. E il governo non nasconde un certo imbarazzo. Dopo la condanna a pene detentive, l'11 aprile scorso, di 78 dissidenti e l'uccisione di tre giovani che hanno dirottato un traghetto per cercare di fuggire dall'isola, è stata Patrizia Paoletti Tangheroni, di Forza Italia, a presentare immediatamente una mozione, firmata poi da molti esponenti azzurri. «Il punto qualificante del documento - spiega la parlamentare - è l'introduzione del principio di condizionalità dell'aiuto pubblico allo sviluppo al rispetto dei diritti umani da parte di Cuba». In effetti la mozione impegna il governo «a valutare l'opportunità, qualora persistano le carcerazioni e le esecuzioni sommarie, di sospendere tutti i programmi di aiuto pubblico a Cuba». Anche An ha voluto presentare una propria mozione, definita da Gustavo Selva «più dura di quella di Forza Italia». Il documento chiede al governo «di sospendere i programmi di aiuto pubblico a Cuba», ma va oltre e lo invita a «legare strettamente gli accordi economici, commerciali e sociali all'effettivo rispetto dei diritti fondamentali del popolo dell'isola». In più il governo dovrà «vigilare affinchè l'azione degli enti locali non finisca col contribuire alla permanenza del regime comunista di Fidel Castro». La divisione sarà più lacerante nel centrosinistra: Prc e Pdci presenteranno due risoluzioni che esprimono «solidarietà» al «popolo cubano», pur condannando la pena di morte. Documento, quello del Pdci, definito «allucinante» dalla vicepresidente dei deputati di Forza Italia, Isabella Bertolini. I Ds hanno già presentato un documento in cui si stigmatizza il fatto che a Cuba «i fondamentali diritti politici dei cittadini sono conculcati».

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