Giustizia, la Quercia va alla guerra in Parlamento

Primo fronte di battaglia la Camera dove oggi è in calendario la legge cosiddetta del «patteggiamento allargato» (prevede fra l'altro una sospensione di 45 giorni nei processi per chi lo chiede), e dove nei prossimi giorni è in arrivo anche la istituzione della commissione d'inchiesta sull'uso politico della giustizia. Ieri sera, per bocca del coordinatore della segreteria Vannino Chiti, i Ds hanno annunciato che daranno battaglia con tutti gli strumenti possibili contro la legge sul patteggiamento. L'esame di questo provvedimento è previsto questa mattina in aula a Montecitorio (tempo contingentato, 5 ore). Relatore è Nicolò Ghedini (FI), che nei giorni scorsi ha dichiarato l'intenzione di andare a una approvazione rapida del testo espresso dalla commissione. Tuttavia l'opposizione aveva già chiesto di ridurre i tempi di sospensione del procedimento in caso di richiesta di patteggiamento, attualmente previsti in 45 giorni, per evitare un nuovo e soprattutto prolungato blocco dei processi che vedono imputato Previti, qualora questi decidesse di chiedere l'applicazione di questa procedura. La maggioranza però rileva che, una volta approvata, la legge dovrà tornare al Senato per alcune modifiche introdotte alla Camera durante l'esame in commissione. Non risolta anche la questione della norma che l'opposizione ha ribattezzato salva-Bossi. Una disposizione inserita durante il precedente passaggio della legge in Senato, che prevede la possibilità che il patteggiamento possa essere applicato anche ai procedimenti in corso e direttamente dalla Corte di Cassazione, e che il centrosinistra vorrebbe eliminare. Fatto sta che ieri sera, il coordinatore della segreteria della Quercia, Vannino Chiti, ha dichiarato: «Noi adotteremo tutti gli strumenti per dare battaglia contro questa legge, che rappresenta uno dei tanti provvedimenti che la maggioranza sta mettendo in atto per evitare le sentenze che riguardano suoi esponenti». Se questo accade per il «patteggiamento allargato», è da ritenere che sulla istituzione della commissione d'inchiesta dell'uso politico della giustizia, detta anche comunemente commissione di inchiesta su Tangentopoli, si svilupperà una battaglia violenta, della quale questa sul patteggiamento potrebbe essere solo un «anticipo». Infatti, sempre alla Camera è all'ordine del giorno dell'aula anche questo provvedimento, dai contenuti politici fuor da ogni dubbio ben consistenti. Il suo esame è previsto sempre in aula alla Camera al terzo punto dell'ordine del giorno di lunedì, dopo il «patteggiamento» e dopo la legge La Loggia sul federalismo. Dato che anche su quest'ultima potrebbero esserci problemi da parte della Lega, non è detto che la legge sulla commissione per Tangentopoli vada subito all'esame, ma non è da escludersi del tutto, magari per il primo maggio. Questa legge è fortemente voluta dalla Casa delle libertà. L'opposizione invece sarebbe pronta ad alzare le barricate, contro la norma che prevede la possibilità per la istituenda commissione anche di indagare sui processi in corso, chiedendo alla magistratura atti e documenti. Infine, in tema di procedimenti in corso che riguardano uomini politici, Silvio Berlusconi ha dichiarato sentirà martedì i suoi avvocati per decidere se presentarsi alla prossima udienza del 2 maggio a Milano al processo Sme. Il premier, rispondendo a una domanda dei giornalisti ieri in Sardegna, ha detto: «Non ho trovato il modo di sentire i miei avvocati, perché sono anche loro in vacanza, e ho un appuntamento telefonico con loro per martedì mattina. Dall' ultima volta in cui mi sono presentato e c'è stata quell'impossibilità procedurale, ho parlato una volta con gli avvocati al telefono e ci siamo dati appuntamento per martedì mattina». Berlusconi ha poi risposto così a una domanda sulle ultime polemiche della vicenda Previti: «Vedete che se io vi dò tanto voi poi cercate molto di più».