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Liguria, referendum sui buoni scuola

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A essere chiamati a esprimersi sull'abrogazione della legge regionale 2002, n.14, sugli «Interventi a sostegno delle famiglie per favorire il percorso formativo degli allievi delle scuole statali e paritarie» sono un milione 413 mila elettori di cui 749 mila donne e 663 mila e 700 uomini. I seggi resteranno aperti dalle 8 alle 21 e le operazioni di spoglio inizieranno subito dopo la chiusura dei seggi. A chiedere la consultazione - il primo referendum regionale in Liguria - è stato il Comitato per il Sì, un ampio ventaglio di formazioni politiche e associazioni tutte favorevoli all'abrogazione della legge accusata di favorire la scuola privata . Al Comitato hanno aderito, tra gli altri, le organizzazioni sindacali, svariate associazioni di genitori e insegnanti, l'Arci, il Forum sociale di Genova e tutti i partiti della sinistra e del centro sinistra con l'esclusione della Margherita che ha lasciato libertà di coscienza. A favore della legge, invece, tutto lo schieramento del centro destra che ha invitato i liguri a votare No o a disertare i seggi. Perché i risultati delle urne abbiano validità è necessario che venga raggiunto il quorum del 50 per cento più uno degli aventi diritto al voto, e cioè che si rechino alle urne almeno 706 mila e 516 votanti. La erogazione di agevolazioni per sostenere le famiglie per mandare i figli a scuola, a prescindere dal fatto che questa sia gestite dallo Stato oppure no, è uno degli argomenti scelti dal Cdl come punto qualificante dei suoi programmi e la sinistra ha sempre affermato che questo finisce per sabotare l'istruzione pubblica.

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