«SI PUÒ rileggere la storia, ma non trasformarla.

Come ebreo, devo ricordare i fatti». Amos Luzzato, presidente delle comunità ebraiche italiane, ieri ha dichiarato che «i fatti dicono che la Seconda guerra mondiale è stata segnata dalla discriminazione anti-ebraica nei Paesi vittime della discriminazione nazifascista». Poi ha sottolineato che «il significato del 25 aprile» è limpido e inequivocabile. Per capire quanto sia giusto festeggiare, infatti, secondo Luzzato, basterebbe porsi in modo chiaro una domanda: «Se avesse vinto la Repubblica di Salò e se il movimento della Resistenza fosse stato debellato, quanti ebrei italiani sarebbero ancora vivi, in molte parti del Paese?».