«Quella delibera va ridiscussa con tutto il piano industriale»
Mario Landolfi, portavoce di Alleanza nazionale (ed ex presidente della Commissione di Vigilanza Rai), chiede di spingersi oltre. E alla fine sbotta: «È necessario definire qual è la mission dell'azienda. Parliamo di questo». Ma per An il problema è proprio il trasferimento di alcuni uffici di Rai Due a Milano? «Falso. Non c'è nessun problema su Rai Due a Milano da parte di An. Per noi il punto è definire il piano industriale della Rai». E come definirlo? «Dobbiamo farlo anche con le autorità locali. Bisogna decidere quale ruolo svolgeranno i centri di produzione e poi coinvolgere le autorità dislocate sul territorio». Chi deve prendere ora l'iniziativa? Il presidente o il Consiglio di amministrazione? «Questo non lo chieda a me, è questione aziendale. Noi possiamo solo chiedere che la Rai presenti un piano e spieghi cosa vuole fare. Lo discuta con il Parlamento, poi con i Comuni, le Province, le Regioni». Lo chiederete alla Annunziata quando verrà in Vigilanza? «Faremo le nostre domande». Ma Bossi insiste: Rai Due a Milano non si tocca. «Guardi, il punto non è fare contento qualcuno, ma fare il bene dell'azienda che poi è il bene del Paese. Si vuole fare il Tg dell'Economia a Milano perché Milano è la capitale economica e finanziaria? Benissimo. L'azienda lo dica, ne parli con il Comune e la Provincia di Milano. E poi con la Regione. Si vuole fare la tv del Mediterraneo a Napoli? Benissimo, se ne parli con Comune, Provincia e Regione. Ecco, di questo si deve discutere» Allora per lei quella delibera su Rai Due a Milano va ritirata? «Vogliamo vedere il piano industriale. Vogliamo sapere cosa faranno i centri di produzione di Milano, Torino, Bari, Palermo, Napoli. Che ruolo avrà Roma? Come sarà la Rai? Quale servizio pubblico? Sono queste le questioni che ci premono. E certamente va prima definita la cornice nella quale inserire il quadro di dove allocare gli uffici del direttore di una rete».