L'INVITO a sgombrare il campo dall'idea che la minoranza della Quercia punti alla scissione viene rilanciato ...
Il presidente della Fondazione, nonché dell'associazione Aprile, rilancia anche la richiesta di lavorare «ad un nuovo Ulivo attraverso la scrittura del suo programma», coinvolgendo i movimenti e trovando intese che vadano al di là del semplice patto elettorale con il Prc. Cofferati, nel rispondere alle inquietudini e alle sofferenze di alcuni militanti che gli hanno rivolto domande sul futuro dei Ds si lamenta del fatto che «è apparsa chiara, tante volte, la difficoltà a fare agire efficacemente nel partito il dibattito tra sensibilità o idee diverse». «Il sentimento profondo della pratica del centralismo democratico - sostiene l'ex segretario della Cgil - rende in molti sempre sospetto il confronto franco ed esplicito su molti temi delicati. È convinzione di molti, ma non mia, che questo confronto alla fine produca inevitabili fratture». Cofferati torna ad accusare la maggioranza della Quercia di nutrire sospetti sull'attività politica del correntone Ds e scrive: «A conferma di un'autentica deformazione derivante dal passato, il timore (o l'anatema) della scissione è sempre rivolta alle diverse posizioni espresse dalla sinistra interna». «Così oggi - osserva - possiamo, serenamente, leggere quotidianamente di un ricco e diffuso dibattito, promosso dal mio amico Michele Salvati, sul partito democratico che, a suo dire, dovrebbe nascere da una divisione dei Ds (tecnicamente scissione) e della Margherita senza che nessuno dei massimi dirigenti del partito commenti. Valli a capire!». Dopo l'invito ad abbandonare «diffidenze e timori» il copresidente di Aprile ribadisce che «la priorità assoluta è dar vita ad un nuovo Ulivo, attraverso la scrittura del suo programma, da farsi con il coinvolgimento, in forme opportune e condivise, dei movimenti, che hanno animato, positivamente, la società italiana in questi ultimi anni». Inoltre è importante che nella scrittura del programma si trovino «argomenti sui quali coinvolgere il Prc» in modo da arrivare a «più impegnative scadenze elettorali con una base comune più consistente del semplice accordo elettorale». Secondo Cofferati è essenziale trovare intese con il partito di Bertinotti perchè in un sistema bipolare «tutto ciò che divide e crea identità "piccole" potrà essere consolatorio, ma risulta inefficace e sbagliato». Il presidente della Fondazione di Vittorio invita, quindi, tutto il centrosinistra a «concentrare energie in questa difficilissima operazione»; e per quanto riguarda la minoranza Ds conferma l'importanza di «far decollare Aprile, come associazione, in grado di aver una sua funzione culturale autonoma, capace di realizzare una forte cerniera con tutti i movimenti».