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Non si aspettano risposte positive dal prossimo incontro con Maroni Sulle pensioni Cgil-Cisl-Uil unite

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Ma proprio quest'ultimo appuntamento - secondo l'opinione diffusa nelle tre confederazioni sindacali - potrebbe slittare, forse anche a dopo il voto delle amministrative del 25 e 26 maggio. A incontrarsi nella sede della Uil, lunedì mattina, saranno i segretari di Cgil, Cisl e Uil con delega alla previdenza Morena Piccinini, Pierpaolo Baretta e Adriano Musi. Il problema non sarà solo quello di dare una valutazione sulla posizione assunta dal ministro Maroni nell'ultimo incontro, ma soprattutto quello di mettere a punto una strategia comune in vista delle risposte che il ministro dovrà dare. Tra i sindacati, però, serpeggia pessimismo sul fatto che il ministro dia delle risposte nei tempi promessi. Con le amministrative alle porte, infatti, il Governo potrebbe decidere di evitare un confronto ad alto rischio come quello sulle pensioni. Anche perchè, al di là delle aperture mostrate dal ministro nell'ultima riunione, le posizioni restano molto distanti. I sindacati hanno infatti ribadito con fermezza il loro no alla decontribuzione e all'obbligatorietà del Tfr ai fondi pensione, arrivando a minacciare lo sciopero generale se queste due norme resteranno nella delega in discussione al Senato; mentre su questi due punti del provvedimento Maroni non sembrerebbe cedere («allora la riforma sarebbe inutile e senza senso», ha detto dopo l'incontro con Cgil, Cisl e Uil). Mentre i sindacati decidono il da farsi, il ministro amplia la tematica a livello europeo e, ieri a Berlino, ai colleghi tedeschi responsabili dell'Economia e lavoro, Wolfang Clement, e della Sanità e previdenza, Ulla Schmidt, dice che la riforma delle pensioni è una delle priorità al centro del semestre italiano di presidenza Ue. Maroni, illustrato a Clement e Schmidt i temi che saranno al centro del semestre, che avrà inizio il prossimo primo luglio, avrebbe ricevuto il «pieno sostegno» rispetto alle cinque priorità indicate. «In particolare - si legge in una nota - piena identità di vedute si è verificata sulla necessità di riforma delle pensioni, tema che tocca un po' tutti i Paesi dell'Unione europea, ma che non può avere una soluzione unica valida per ogni singolo Paese». «Mantenendo fermo l'obiettivo dell'innalzamento dell'età pensionabile - si afferma nel comunicato del ministero del Lavoro - è quindi auspicabile che ogni singolo Stato membro confezioni la propria riforma previdenziale che meglio si adatta alle caratteristiche del singolo Stato». Con Clement - si asserisce ancora nella nota - Maroni ha anche rilevato come le riforme del mercato del lavoro allo studio in Germania siano simili a quelle appena approvate in Italia con la legge Biagi.

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