Firenze intitola un largo all'assassino di Gentile
è come dedicare una targa all'assassino di Aldo Moro». Chi parla è Maddalena Gentile, nipote del filosofo e ministro di Mussolini, assassinato nell' aprile del 1944. «Finora - spiega Maddalena Gentile - c'era stato come un reciproco patto di non aggressione tra la famiglia Gentile e gli eredi ideali di Fanciullacci, basato sulla comune volontà di relegare nel silenzio quel lontano episodio. Quel patto è stato inspiegabilmente rotto dal sindaco di Firenze con un atto che per buona parte del Paese assume il sapore della provocazione». Ma il sindaco di Firenze, Leonardo Domenici, durante la cerimonia per Largo Fanciullaci avvenuta stamani, aveva detto: «Non siamo qui per celebrare singoli atti che anche durante la Resistenza provocarono confronto e discussione, come l'attentato a Giovanni Gentile, che non trovò l'accordo di personaggi come Codignola, Parri e Enriquez Agnoletti. E la vita di Fanciullacci non può essere ridotta ad un unico atto: la sua figura, insignita della medaglia d'oro al valor militare, ha un significato particolare anche in relazione a tutti gli altri fiorentini che si batterono per riconquistare la libertà». Il sindaco aveva anche ricordato che la decisione di intitolare una strada a Fanciullacci fu presa tre anni fa (a maggioranza, con i voti contrari di quattro consiglieri di An) dal consiglio comunale fiorentino, «anche in risposta ad un attacco offensivo non solo alla sua memoria, ma a quella di tutti gli antifascisti della nostra città». «Mio nonno - ricorda Maddalena Gentile - era un uomo di cultura, un uomo pacifico che salvò tanti ebrei dalle persecuzioni razziali. Fu ucciso in modo vigliacco: fermato mentre tornava a casa in macchina da quattro persone che gli si avvicinarono, gli chiesero di tirare giù il finestrino, gli chiesero se fosse il professor Gentile e poi gli spararono. Lo stesso schema che anni più tardi sarebbe stato seguito dalle Br, cioè quello di sorprendere persone indifese. Il giudizio su questo episodio - conclude Maddalena Gentile - prescinde dal giudizio sulla Resistenza che vide tanti atti davvero eroici».