Primo test elettorale per Cdl e Ulivo
A Roma duello Moffa-Gasbarra. In Friuli la sfida maggiore. Otto province su 12 sono in Sicilia
Dodici milioni di italiani sono chiamati a votare in due regioni, Val D'Aosta e Friuli, dodici province, tra le quali Roma, e otto in Sicilia, e quasi 500 comuni. Silvio Berlusconi ha già avvertito che il voto non avrà alcuna conseguenza sul governo nazionale, e che comunque non deve essere interpretato come un test politico. Il premier però ha deciso di intervenire in prima persona in alcune realtà locali dove ci sono stati scontri tra gli alleati della Casa delle libertà per la scelta dei candidati. Ci sono stati diversi motivi di discordia. La decisione della Lega di presentarsi da sola in molte realtà del Nord, alla ricerca di visibilità, come a Brescia e in molti piccoli centri. La grande difficoltà, per l'Udc, di digerire il motto del Senatur «Marciare divisi per colpire uniti». I centristi hanno infatti minacciato di adottarlo anche loro in Sicilia. Nell'isola il partito di Sergio D'Antoni ha l'ambizione di diventare il primo, e prevede un rilancio fino al 20%, fatto che potrebbe avere qualche conseguenza anche a livello nazionale nel braccio di ferro con il Carroccio. L'Ulivo non nasconde l'ottimismo per i risultati di queste amministrative, e punta a conquistare la Provincia di Roma, strappandola ad An, e il Friuli Venezia Giulia, dove presenta l'industriale del caffè Riccardo Illy, contrapposto alla leghista Alessandra Guerra (scelta dopo un aspro scontro tra Lega, An e Udc). I leader del centrosinistra sperano nell'inizio di una riscossa che, passando poi per le Europee dell'anno prossimo e le Regionali del 2005 possa riportarli al governo. «Credo che queste elezioni segneranno una svolta significativa», ha dichiarato il presidente dei Ds Massimo D'Alema. Secondo Sergio Cofferati in queste elezioni, dopo due anni di governo del centrodestra, ci saranno certo ragioni locali ma avranno anche un riflesso nazionale. Sia l'Ulivo che il centrodestra spenderanno in campagna elettorale anche la carta della politica estera, dalla guerra in Iraq all'Europa e l'Onu. Il primo cercherà di sfruttare le mobilitazioni per la pace, il secondo esalterà il ruolo dell'Italia nella ricostruzione dell'Iraq, l'amicizia con gli Usa. Berlusconi, rifiutando di riconoscere e accettare le aperture dell'opposizione sull'invio della missione italiana, ha chiarito che vuole rivendicarne per il solo centrodestra il merito. Per le candidature i problemi ancora aperti riguardano soprattutto la Sicilia, dove votano 5 milioni di cittadini (3 milioni e mezzo a Roma, il resto disperso in tutta Italia). In particolare a Catania, dove c'è un braccio di ferro tra An e Udc, e a Trapani, mentre a Palermo la Casa delle libertà ha ormai deciso di candidare Francesco Musotto, che era uscito da Forza Italia dopo uno scontro con il coordinatore del partito Gianfranco Miccichè. Si batterà con l'europarlamentare dell'Ulivo Luigi Cocilovo. In Friuli potrebbe essere presentata una lista di «disturbo» alla leghista Guerra, promossa dal ribelle di Forza Italia Ferruccio Saro. Il portavoce degli azzurri, Sandro Bondi, in un'intervista a Il Nuovo ha detto: «Mi fa piaciere che la sinistra coltivi un ottimismo malcelato per le prossime amministrative. Perché per noi si tratta sicuramente di una buona notizia». E ha aggiunto: «Vede è Massimo D'Alema ad aver detto che le imminenti consultazioni locali segneranno una sconfitta per il centrodestra. E siccome notoriamente lui non è ha mai azzeccata una, le nostre speranze già robuste si rafforzano ancora di più». Secondo Bondi «per quanto ampio il numero di cittadini chiamati alle urne ci troviamo di fronte ad un appuntamento che non può e non deve avere nessuna ricaduta sulla situazione politica nazionale. Quello di fine maggio è un test amministrativo parziale e disomogeneo. Chi tenta di negare questi elementi basilari strumentalizza l'evento». Infine, il portav