Germania, vietato uno sciopero Danneggia azienda e cittadini
La decisione adottata è tanto più rilevante se si considera che i giudici hanno sancito con la loro decisione l'inammissibilità del fatto che un ristretto numero di lavoratori per dar peso alle proprie rivendicazioni salariali possa mettere in crisi un'azienda e danneggiare milioni di cittadini. I giudici, che sono intervenuti in seguito ad un ricorso presentato dalla "Deutsche Bahn", le ferrovie tedesche, hanno motivato il loro giudizio proprio con la necessità di "evitare danni troppo sproporzionati alla Deutsche Bahn e ai suoi clienti", ribadendo in maniera formale che a nessun lavoratore può essere consentito di prendere in ostaggio con uno sciopero milioni di persone che non hanno alcun mezzo per difendersi. Se lo sciopero di oggi avesse avuto luogo, una minoranza dei quasi 23 mila macchinisti tedeschi, riuniti nel sindacato di categoria (GDL), avrebbe paralizzato con la sua azione gran parte del traffico ferroviario tedesco. Con la sentanza pronunciata ieri i giudici di Francoforte hanno smontato un altro argomento dei sindacati tedeschi, che seguendo l'esempio di quelli italiani e francesi stanno sempre più spesso adottando la tattica di rinnovi contrattuali per categorie settoriali di una stessa azienda. Operando in questo modo essi tendono a provocare il massimo danno in termini di paralisi del lavoro, impiegando il minimo numero di lavoratori possibile. In questa vertenza, che sta assumendo il simbolo di uno scontro con prospettive allarmanti per tutta l'economia tedesca, la Deutsche Bahn difende la prassi adottata dal dopoguerra ad oggi, secondo la quale ogni accordo contrattuale raggiunto deve valere per tutti i dipendenti di un'azienda, a prescindere dalla funzione da essi svolta al suo interno. Con il suo ricorso presentato al Tribunale del lavoro le ferrovie tedesche hanno chiaramente evidenziato il tentativo di un minisindacato come quello dei macchinisti di voler rafforzare la propria posizione a danno delle due altre grandi organizzazioni dei lavoratori delle ferrovie come la "Transnet" e il "Gdba". Dopo che era stata resa nota la sentenza dei giudici che ha vietato lo sciopero, la "Deutsche Bahn" ha emesso un comunicato nel quale annuncia "pesanti richieste di risarcimento di danni" nel caso in cui il GDL intendesse mantenere in ogni caso l'astensione dal lavoro a dispetto della decisione del tribunale. La prospettiva di dover sborsare indennizzi miliardari non ha mancato di fare parecchio effetto sui dirigenti del sindacato macchinisti, i quali si sono affrettati a fare macchina indietro. Il loro portavoce, Maik Brandeburger, ha confermato di accettare quanto deciso dai giudici, rinunciando allo sciopero indetto per oggi. In un estremo tentativo di salvare la faccia, la stessa organizzazione ha annunciato che adotterà altre misure di lotta non meglio precisate, affinché siano soddisfatte le richieste dei propri aderenti.